Scontri tra filo curdi e polizia al sit in di Roma contro il "dittatore" Erdogan
Mentre il presidente turco incontra il Papa un corteo non autorizzato parte verso San Pietro. Carica delle forze dell'ordine, un ferito. Massima sicurezza nella Capitale, con 3.500 agenti in campo
Mentre il presidente turco Recep Tayyip Erdogan incontrava Papa Francesco a Roma, ci sono stati degli scontri tra manifestanti e polizia. Decine di curdi hanno organizzato un sit-in nei pressi di Castel Sant'Angelo per protestare contro la visita di Erdogan al Pontefice. Al termine della manifestazione un gruppo di partecipanti, dietro allo striscione 'Erdogan boia', ha cercato di partire con un corteo non autorizzato verso San Pietro. La polizia, in tenuta antisommossa, ha lanciato la carica: un manifestante è rimasto ferito mentre altri cinque sono stati arrestati. I partecipanti hanno continuato a intonare cori "vergogna, vergogna".
Intanto già da ieri nella Capitale è attivo il piano di sicurezza per la visita del leader turco, arrivato nella serata di domenica: 3.500 gli agenti delle forze dell'ordine in campo, oltre a bonifiche, rimozioni e il divieto di manifestare all'interno della 'green zone'. Assetto di massima sicurezza con l'impiego di reparti speciali per le 'zone ravvicinate'. Il corteo presidenziale si muoverà su corridoi prefissati, ciascuno dei quali con varie alternative, che verranno scelti all'ultimo momento in base alle esigenze di sicurezza. Attivate anche le squadre Nucleare biologico chimico radiologico.
Il sit in era stato promosso dalla rete Kurdistan Italia e avevano aderito, tra gli altri Articolo 21, Rete No Bavaglio, Fnsi, Reporter senza frontiere, e altre organizzazioni. Lo scopo delle proteste di oggi era quello di attirare l'attenzione delle istituzioni italiane sulle continue violazioni della libertà d'espressione e dei diritti umani da parte di Erdogan a partire dal tentato colpo di stato del luglio del 2016.
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