Scusarsi per il disagio fa bene all'Italia
L’educazione “alla giapponese” dell’ad di Fs Mazzoncini dopo il caos neve
Nel caos di questa campagna elettorale, tutta volta alla ricerca del colpevole più colpevole degli altri. Nel caos di questo “evento meteorologico straordinario”, Burian o come vogliate chiamarlo, che ha creato malfunzionamenti sulla rete ferroviaria di tutta Europa. In tutto questo caos c’è da riflettere sul fatto che soltanto nel nostro paese, da qualche giorno, le prime dieci pagine dei quotidiani siano dedicate ai professionisti dell’indignazione permanente, quelli del: “E’ una vergogna”, qualunque cosa succeda. E appunto ieri, sfogliando i giornali, mentre il pessimismo dilagava, qualcosa di piccolo e oseremmo dire perfino potente è successo. E’ successo che a pochi giorni dalle elezioni, l’amministratore delegato delle Ferrovie, Renato Mazzoncini, cioè l’uomo più odiato d’Italia da quando l’Italia si è scoperta l’Alaska (succede, è il tempo, come diceva Churchill all’epoca della nebbia velenosa di Londra), ha chiesto scusa. Una cosa che, nel nostro provincialismo, guardiamo adoranti fare in Giappone, dove anche quando un’azienda viene tirata in mezzo per un malfunzionamento generale (shit happens) i dirigenti, pur non essendo colpevoli direttamente, chiedono scusa ai clienti per il disagio. E insomma, Mazzoncini ha chiesto scusa ai pendolari, ai viaggiatori, ha detto che le Ferrovie hanno sbagliato a non investire per contrastare le gelate. E improvvisamente, un po’ di quell’educazione giapponese è apparsa in Italia, come una giornata di sole dopo tanta neve: un paese normale. Poi è ricominciata la pioggia, e l’indignazione.
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