Dentro la Grenfell Tower, un anno dopo
La commissione d'inchiesta ordinata dal primo ministro Theresa May si sta trasformando in un'accusa nei confronti dei costruttori dell'edificio e delle autorità comunali
A quasi un anno dall’incendio che devastò la Grenfell Tower, oggi tutti possono vederla: la cucina dell'appartamento numero 16, dove iniziò il rogo che ha rapidamente divorato lil grattacielo di North Kensington dove 72 persone persero la vita. La foto della cucina del "flat 16" e altre immagini delle stanze distrutte nell'incendio del 14 giugno 2017 sono state rese pubbliche stamattina durante le udienze della commissione d'inchiesta ordinata dal primo ministro Theresa May ed entrata in funzione da poco più di una settimana, mentre l'indagine ufficiale si sposta sulla causa dell'incendio.
L'inchiesta si sta trasformando in un'accusa nei confronti dei costruttori dell'edificio, delle autorità comunali che lo hanno gestito e dei pompieri arrivati per primi sul posto: la causa principale del disastro sarebbe stata la copertura esterna della torre, un alloggio popolare che il comune di Kensington metteva a disposizione dei meno abbienti con affitti ribassati, le cosiddette Council Houses. Per risparmiare circa 2 sterline a metro quadro, la Grenfell fu ricoperta con un materiale altamente infiammabile, che ha fatto salire le fiamme invece di isolarle.
Secondo diversi esperti, le misure di sicurezza erano "inadeguate": le porte anti incendio non erano resistenti al fuoco, il sistema d'allarme per il fumo non funzionava e vari ascensori erano rotti. Le tubature non erano attrezzate e, quando sono arrivati, i pompieri hanno potuto usare solo le proprie autobotti. In più, l'ordine di "restare barricati" previsto dalle istruzioni anti incendio fissate dagli amministratori all'interno del grattacielo residenziale fu una concausa della morte di alcune delle vittime, sostiene un rapporto illustrato dall'esperta Barbara Lane davanti alla commissione. "Un'evacuazione tempestiva dell'edificio, entro mezz'ora dall'allarme, sarebbe stata necessaria" e molto più appropriata, ha spiegato Lane, che tuttavia ammette che "non era una decisione facile da prendere".
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