Per l'amministrazione di Roma, la toppa è peggio del buco
Multe fino a 168 euro a chi segnala le voragini per avvertire i motociclisti, come ha proposto la madre della ragazza morta su via Ostiense
Roma. "Qui non vedo neanche una buca. Non ci sono buche". Beppe Grillo in versione "moralizzatore del traffico", domenica scorsa, decantava le magnifiche strade della Capitale, durante un tour tra via Cavour e l'A24. Uno show di cattivo gusto se si pensa che in meno di un mese almeno due giovani sono morti per un incidente su un mezzo a due ruote sulle strade dissestate del X municipio. In questa zona della città sono 102 le vie in cui vige il limite di 30 chilometri orari a causa di dossi e voragini che, per mancanza di fondi, non possono essere sistemate. Il 23 giugno Daniele Chiocchini, sbalzato dalla sua moto, è stato investito da una Jeep. Da una prima ricostruzione degli inquirenti sembrerebbe che abbia perso il controllo dello scooter a causa del fondo stradale sconnesso per le radici degli alberi. Il 6 maggio, Elena Aubry è morta dopo una caduta in moto su via Ostiense. Non guidava troppo veloce, non è stata tamponata e la sua moto sembra fosse in perfette condizioni: il principale indiziato è lo stato dell'asfalto.
La madre di Elena ha lanciato un appello via Facebook per chiedere ai cittadini romani di segnalare le buche con la vernice, per renderle più evidenti e quindi meno pericolose. Una soluzione (temporanea ma potenzialmente efficace) che però non è piaciuta alla polizia municipale di Roma. I vigili hanno ricordato che "imbrattare l’asfalto è pur sempre una violazione del Codice della strada", ai sensi dell’articolo 15 (Titolo II, capo I). Chi sarà sorpreso a segnalare una buca con la vernice verrà multato con una sanzione da 41 a 168 euro, oltre a dover pagare le spese per il "ripristino dei luoghi". Da inizio anno, secondo i dati pubblicati dal Messaggero, sono 88 le vittime sulle strade di Roma: nei primi sei mesi dell’anno c'è stato un aumento del 18,5 per cento di decessi rispetto all’anno scorso. Ora, è chiaro che non tutti gli incidenti mortali sono provocati dal dissestato asfalto della Capitale. Né che basti una bomboletta spray per risolvere il problema. E nemmeno è in discussione il fatto che, in punto di diritto, la municipale abbia ragione. Ma, mentre c'è chi gira assurdi filmini di propaganda, la sanzione ai cittadini che cercano una flebile autotutela ha il sapore dell'assurdo.
generazione ansiosa