Terza notte di violenza a Nantes
La protesta per l'uccisione di un ragazzo di 22 anni da parte della polizia durante un controllo. Otto edifici pubblici, una pompa della benzina e almeno 60 auto date alle fiamme, tra cui quella del sindaco
Continua da tre notti la protesta violenta a Nantes, nel nord ovest della Francia. Almeno 60 auto sono state date alle fiamme, tra cui quella del sindaco Johanna Rolland, e otto edifici pubblici come il liceo Leonardo Da Vinci e una pompa di benzina. Alle violenze sono seguiti quattro arresti che si aggiungono agli undici di ieri. Le autorità temono che l'episodio infiammi le città e i quartieri in cui più spesso si sono lamentati problemi con la brutalità della polizia e raggiunga anche Parigi, dove si sono già verificati alcuni episodi.
Le proteste seguono l'uccisione di un ragazzo di 22 anni da parte della polizia, durante un controllo nel quartiere Breil. Una morte dalla dinamica da chiarire e per cui l'agente francese è sotto interrogatorio. La rabbia per l'omicidio del ragazzo ha portato oltre 1.000 persone in strada a Nantes per chiedere giustizia per "Abou", il diminutivo di Aboubakar Fofana, e la verità sulla sua morte. Il ventiduenne ha tentato la fuga quando gli agenti gli hanno chiesto di seguirli in commissariato, ha ricostruito il procuratore di Nantes, Pierre Sennès: "Stava scappando, un agente ha aperto il fuoco e colpito il ragazzo".
Video a cura di Askanews
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