Il premio Subito va in montagna per spiegare “perché guardare is the new leggere”

Si trasferisce a Gressoney il concorso nato per capire, raccontare, approfondire i linguaggi del giornalismo, e il loro impatto sulla vita quotidiana. Il vincitore di quest'anno è Zoro

Tutto è cominciato a Spotorno nel 2013, con il primo premio Subito nato per capire, raccontare, approfondire i linguaggi del giornalismo, e il loro impatto sulla vita quotidiana: la nostra. Quest'anno il premio si trasferisce in montagna, a Gressoney Saint-Jean, in Val d'Aosta, dal 14 al 16 settembre e cercherà di spiegare “perché guardare is the new leggere”.

    

Come canta Jovanotti, “a forza di essere molto informato so poco di tutto”, che è un po' il problema che abbiamo tutti: ci scorrono davanti molte informazioni, ma poi che cosa sappiamo veramente? Soprattutto, come si è trasformato il nostro modo di assorbire le notizie, ora che non soltanto leggiamo, ma anche guardiamo, sentiamo e scrolliamo moltissimo sui nostri smartphone?

 
Gli ospiti del premio cercheranno di rispondere a queste domande, utilizzando la loro esperienza – molti ne hanno parecchia – e ponendo a loro volta interrogativi al pubblico, che è prezioso sempre e in questa fase di analisi e scoperta ancora di più. Per evitare anche di fare quel che canta sempre Jovanotti: leggo molto, ma so poco “e dimentico di guardarti negli occhi”.

 
Tra gli ospiti ci sono Enrico Mentana, direttore del tg de La 7, Gianni Riotta, presidente della giuria del premio, Luca Sofri, direttore del Post, e molti altri: qui c'è il programma con gli ospiti e gli orari. Il vincitore quest'anno è Zoro (Diego Bianchi), conduttore di Propaganda Live su La 7, che sarà premiato sabato sera.

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