Armando Spataro (foto LaPresse)

Spataro contro Salvini, la saga continua

Il procuratore di Torino fa il bilancio del blitz contro la mafia nigeriana dopo le polemiche per i tweet del ministro. Sei persone sfuggite agli arresti e operazione finita solo ieri, non prima

Le tensioni tra il procuratore di Torino, Armando Spataro, e il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, rischiano di aumentare. Con una nota diffusa oggi, il magistrato è tornato a parlare della vicenda degli arresti effettuati dalla Squadra Mobile di Torino ai danni di presunti appartenenti alla mafia nigeriana. Quegli stessi arresti che secondo Spataro, a causa di un tweet del ministro dell’Interno pubblicato martedì scorso mentre l’operazione di polizia era ancora in corso, hanno rischiato di saltare.

 

Per la verità, stando alla nota diffusa oggi, non tutto è andato come doveva andare. L'operazione, anzitutto, si è conclusa ''solo'' ieri sera e ''non prima'', a Padova. E sei persone ricercate restano ancora latitanti (Salvini, martedì, aveva parlato di “15 arresti”).

 

  

“Gli auguro di andare in pensione, è stanco”, aveva replicato Salvini al comunicato con cui Spataro contestava il suo tweet. Così oggi il procuratore è tornato a ribadire che ''la procura di Torino, l'unica competente in ordine alla direzione delle indagini, al rilascio della delega per la esecuzione di provvedimenti cautelari e alla gestione e autorizzazione alla diffusione delle conseguenti informazioni, ha potuto emettere solo nella mattinata odierna il presente comunicato stampa per non compromettere l'esito delle operazioni delegate che non si erano concluse il 4 dicembre, ma come si è detto ieri sera''.

 

Nella nota, Spataro fornisce ulteriori dettagli sugli arresti e sulle indagini svolte dalla Squadra Mobile di Torino. Lo scorso 16 novembre su richiesta della Dda, il gip del Tribunale di Torino ha emesso 15 ordinanze di custodia cautelare, di cui 14 in carcere e 1 agli arresti domiciliari, nei confronti di altrettanti indagati per i reati di associazione di tipo mafioso (contestati a 9 indagati) e reati di favoreggiamento di immigrazione illegale (contestati a 3 indagati), favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione (contestato a 6 indagati) e introduzione nel territorio dello stato di ovuli contenenti cocaina per poco meno di due etti e mezzo (contestato a 3 indagati). Spataro ovviamente non cita Salvini, ma aggiunge che ''sono stati arrestati sei indagati su nove per associazione di stampo mafioso, di cui uno si trovava già in carcere per altra causa, e tre su sei per gli altri reati, tra cui una indagata per violazione della legge sugli stupefacenti posta agli arresti domiciliari'', mentre ''altri sei indagati sono rimasti latitanti''.

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