Brucia l'immondizia del Tmb della Salaria a Roma
Un rogo è divampato nella notte nello stabilimento di trattamento meccanico-biologico (Tmb) dei rifiuti. Una nube di fumo su Roma. Il caos della spazzatura e le denunce inascoltate
Erano le 4,30 quando 12 squadre dei vigili del fuoco, per un totale di 40 pompieri, sono intervenute per spegnere l'incendio che era divampato poco prima nello stabilimento di trattamento meccanico-biologico (Tmb) dei rifiuti in via Salaria 907, alla periferia nord-orientale di Roma. La struttura, un capannone di circa 2.000 metri quadri dell'Ama – la società che si occupa della raccolta, del trattamento e dello smaltimento dei rifiuti solidi della Capitale – conteneva un quantitativo non ben definito di immondizia. Le cause del rogo al momento sono ancora ignote, stanno indagando i Carabinieri della Compagnia Roma Montesacro. Nello stesso impianto negli ultimi tempi si erano già sviluppati altri piccoli incendi.
Foto scattata dai Vigili del Fuoco
Mentre l'Arpa sta monitorando la qualità dell'aria, la nube che si è levata dall'impianto è visibile da quasi tutta Roma, mentre l'odore di bruciato e di immondizia si avverte in tutto il quadrante nord est della Capitale. In Campidoglio "l'assessora alla Sostenibilità Ambientale Pinuccia Montanari, sul posto dalle 6,30 di questa di mattina, ha convocato una cabina di regia già riunita dalle ore 9", scrive in una nota il Comune di Roma.
"Per precauzione l'asilo a ridosso dell'impianto è chiuso. I vigili del fuoco ci hanno avvisato che non ci sono allarmi da nube tossica. Per precauzione comunque invito la cittadinanza del Municipio a tenere le finestre chiuse con particolare attenzione alle scuole che invitiamo anche a non far uscire i ragazzi in cortile", scrive sul suo profilo Facebook il presidente del Municipio III di Roma Giovanni Caudo.
“I Tmb hanno una capacità massima di circa 750 tonnellate al giorno ciascuno e oggi lavorano quotidianamente una media di 600 tonnellate, ossia meno di quella che viene conferita. In più la quantità media lavorata giornalmente continua ad abbassarsi perché gli impianti lavorano a pieno ritmo ogni giorno e non è possibile effettuare quella manutenzione programmata che eviterebbe problemi e guasti. Non passa settimana che tutto si fermi una o due volte, vuoi perché un topo rosicchia un filo elettrico, vuoi per un piccolo guasto. E ogni ora di stop si perdono 50 tonnellate di lavorazione”, aveva spiegato a Massimo Solani un addetto di un Tmb lo scorso ottobre.
"Il rischio emergenza sociale è dietro l’angolo ed è la politica che deve risolvere questo problema prima che lo faccia la magistratura con i sequestri o peggio un matto che dà fuoco a tutto”, aveva più volte denunciato Christian Raimo. Lo scrittore e assessore alla Cultura del III Municipio a fine settembre aveva detto al Foglio che "le persone sono ormai esasperate: i dirigenti di Ama ci dicono che la puzza proviene, letterale, ‘dal degrado delle prostitute della Salaria".
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