A Roma anche i murales diventano parcheggi abusivi
Tra paracarri divelti e auto in sosta selvaggia, la centralissima piazza Borghese è sempre più abbandonata a se stessa. Intanto il bando per la rimozione dei veicoli viene bloccato per vizi formali. Per la sesta volta
“Le vie e le piazze andranno ridisegnate privilegiando il trasporto pubblico, i pedoni e i ciclisti. Si andrà in questa direzione attraverso l'introduzione di aree pedonali, zone 30 e un adeguato arredo urbano capillare”. Così recitava uno dei punti della sezione Trasporti e mobilità, la prima del programma grillino per “portare a Roma il cambiamento di cui ha bisogno”. A Piazza Borghese, nel cuore della Capitale, a giugno scorso studenti e professori della facoltà di Architettura della Sapienza avevano anche realizzato un “murale” che proietta a terra il prospetto dell’edificio della scuola, per rendere la piazza “un bacino operativo per le lezioni”, come ha spiegato al Corriere Carlo Bianchini, direttore del dipartimento di Storia, disegno e restauro dell’Architettura. Insomma, le strisce bianche non sono parcheggi ma un’opera d’arte. Eppure oggi il disegno è quasi irriconoscibile e la piazza – che come suggeriscono cartelli e transenne dovrebbe essere un'isola pedonale – è in realtà un parcheggio abusivo. Nonostante le multe, è sempre piena di auto in sosta selvaggia, paracarri divelti e sanpietrini sradicati.
“È fondamentale restituire le strade di Roma alle persone. In ogni municipio ci saranno nuove zone pedonali”, diceva nel luglio 2018 la sindaca, poco prima – ironia della sorte – di inciampare in una delle famose buche che tempestano l'asfalto romano.
Un anno fa a piazza Borghese ci fu una rimozione “di massa” di veicoli in sosta. Prima, nell'aprile del 2017, l’assessore Linda Meleo aveva additato un altro blitz estemporaneo come una riscossa dell’amministrazione sulle aree pedonali: “Chiederemo ai vigili di aumentare sempre di più i controlli contro il fenomeno della sosta selvaggia e della doppia file”.
La polizia municipale è intervenuta più volte con multe e rimozioni, soprattutto nelle quattro aree pedonali di piazza Farnese, piazza dell'Orologio, piazza San Pantaleo e piazza Borghese. Il paradosso però è che la multa è di soli 41 euro o 28,70 euro se viene pagata entro cinque giorni dalla notifica. In più ci sarebbero i costi delle rimozioni, che però spesso non vengono eseguite per indisponibilità dei carri attrezzi. Situazione ancor più grottesca dopo l’ennesimo rinvio del bando per le rimozioni atteso dal 2015 ma sempre posticipato per cavilli e tecnicismi.
Una città con più aree pedonali, minor traffico e smog. Questa la rivoluzione che vogliamo realizzare per la nostra città. Il Centro storico ha un’altra zona libera da auto e moto con pedonalizzazione di un tratto di via del Corso. Insieme cambiamo Roma: https://t.co/i1IyGloWgj pic.twitter.com/PxPpsG9WZp
— Virginia Raggi (@virginiaraggi) 9 luglio 2018
Come spiega un puntuale articolo di RomaToday, il Campidoglio si è arreso alla sentenza del Tar che ha bocciato la gara a cinque stelle per dotare la Capitale di un servizio di carri attrezzi per la rimozione delle auto in sosta selvaggia, voluta dal trio Giampaoletti, Meleo e Stefàno. È ben il sesto bando a venire cestinato perché, secondo il tribunale, conteneva vizi formali o addirittura violava i principi di concorrenza nei contratti pubblici. E ora bisogna ricominciare da capo. “Sono ormai 3 anni che un veicolo parcheggiato in disprezzo delle regole non può essere rimosso. E in tutto questo tempo, l'amministrazione cinque stelle non è riuscita a chiarirsi le idee e a trovare soluzioni per gestire un servizio essenziale come questo”, ha attaccato il consigliere pd in Campidoglio Ilaria Piccolo.
generazione ansiosa