24 ore di ordinaria follia nel Mediterraneo
Il salvataggio di 108 migranti al largo della Libia, la Guardia costiera libica “fuori servizio”, l’assenza delle navi militari europee, infine lo sbarco a Malta. Come funziona un mare senza regole
La vicenda dei 108 migranti che ieri hanno preso il comando di una nave mercantile al largo della Libia si è conclusa stamattina grazie all’intervento della Marina militare maltese. Le autorità hanno detto che, delle persone a bordo, 5 sono state arrestate una volta a terra, mentre le altre – tra cui 12 minori e 19 donne – saranno trattate come richiedenti asilo. “Non ci sottraiamo alle responsabilità nonostante le nostre dimensioni. Ora seguiremo tutte le norme internazionali”, ha scritto su Twitter il premier maltese Joseph Muscat. Il ministro dell’Interno italiano, Matteo Salvini, ha elogiato l’intervento della Valletta ed è tornato ad attaccare i migranti: “E’ la dimostrazione che l’immigrazione è gestita da criminali e va bloccata con ogni mezzo lecito”, ha detto il vicepremier. Già ieri il ministro dell’Interno aveva definito “atto di pirateria” quello avvenuto a poche miglia dalla Libia e aveva aggiunto che i migranti “vedranno l’Italia dal cannocchiale”. Poco dopo la notizia del dirottamento del mercantile era chiaro che la rotta seguita dalla nave conduceva verso Malta. Eppure, ieri in serata si era diffusa la notizia che la Guardia costiera e la Marina italiana a Lampedusa fossero in stato di allerta. Un'indiscrezione smentita stamattina dal sindaco dell’isola, Salvatore Martello.
#ElHiblu1 pic.twitter.com/i2CIolAytb
— MISSION LIFELINE (@SEENOTRETTUNG) 28 marzo 2019
La Guardia costiera libica “fuori servizio”
Nella notte tra martedì e mercoledì, la nave ong Alan Kurdi (l’unica attualmente in attività nel Mediterraneo dopo la stretta voluta dal governo italiano) ha rilevato un’intensa attività di voli sar (search and rescue) e di comunicazioni radio VHF al largo della Libia. Tra queste, ha detto l’equipaggio dell'Alan Kurdi, sono state intercettate anche delle conversazioni tra le navi cargo e un aereo della Marina militare di un paese europeo in volo sulla zona. Diverse navi commerciali erano state contattate dalla Guardia costiera libica, che evidentemente era in difficoltà a causa delle tante partenze di barconi avvenute nelle stesse ore. L’Unhcr ha detto che quella notte altre 117 persone erano state intercettate dalla Guardia costiera libica. Negli ultimi giorni, complici il mare calmo e un Mediterraneo privo di controllo (a parte quello dei libici), gli sbarchi dei migranti sulle coste italiane sono aumentati sensibilmente e i barconi sono riusciti ad arrivare in modo autonomo direttamente nei porti italiani a Lampedusa, Teulada e Leuca.
#Migranti (02:03) TBC Comunicazioni intercettate da Alan Kurdi nella serata di ieri: diverse navi commerciali sarebbero state chiamate via VHF dai libici. Molti i voli SAR tracciati oggi: anche ️ AFM nel range ⏱️ dell'ascolto.
— Sergio Scandura (@scandura) 27 marzo 2019
Notizia da aggiornare e confermare pic.twitter.com/wLWkRF6jzH
Tra le navi contattate dai libici c’era anche il mercantile Elhibru 1, con 6 uomini di equipaggio di nazionalità turca, indiana e libica e battente bandiera di Palau. La nave era partita dalla Turchia e faceva rotta verso Tripoli. Ieri mattina la nave ha effettuato il salvataggio dei 108 migranti in difficoltà “in pericolo di vita” su richiesta della Guardia costiera libica che, come ha dichiarato il capitano una volta arrivato a Malta, ha riferito di essere “fuori servizio”.
Fuga dalla Libia
Completato il salvataggio, la nave ha ripreso la sua rotta verso Tripoli nella mattinata di ieri. E’ in quel momento, ad appena sei mille dalla costa, che i 108 naufraghi si sono resi conto che sarebbero tornati nelle carceri libiche e allora hanno deciso di prendere il controllo della nave. Molti di loro ormai tentano la traversata anche 5 volte prima di riuscire ad arrivare in Italia e sono disposti a tutto pur di non tornare nei campi di prigionia libica. A testimoniare la gravissima situazione dei migranti in Libia, pochi giorni fa, era stato David Gilmour, vice segretario generale dell’Unhcr. Il 90 per cento degli intervistati mostra segni di tortura e di stupro, ha detto Gilmour: “Raccomandiamo all’Ue e ai suoi stati membri di riconsiderare con urgenza il loro sostegno operativo alla Guardia costiera libica, che continua a mettere in pericolo la vita dei migranti in mare e che riporta i migranti intercettati in mare a condizioni di detenzione arbitraria e torture”.
E’ questo, con ogni probabilità, che ha spinto le 108 persone raccolte a bordo della nave a rischiare il carcere in Europa, piuttosto che in Libia. Il capitano della nave ha raccontato che le persone salvate erano molto spaventate e che non volevano essere riportate in Libia.
Libya: @GilmourUN narrates to @UN_HRC horror stories of torture and rape of detained migrants in #Libya. Appeals to #EU to reconsider support to Libyan Coast Guard to help prevent such torture pic.twitter.com/pvvNte5yXA
— UN Human Rights (@UNHumanRights) 22 marzo 2019
L’arrivo a Malta
Intorno all’ora di pranzo di ieri era stato Matteo Salvini a dare pubblicamente la notizia, durante una conferenza stampa al Viminale: “C’è in corso una ipotesi di dirottamento di un mercantile che stava arrivando in Libia e che invece si sta dirigendo verso Malta o Lampedusa. Non siamo più ai soccorsi, è il primo atto di pirateria, di delinquenza in alto mare". E ancora: “Ci sono dei migranti che sarebbero stati soccorsi e che invece a 6 miglia da Tripoli dirottano la nave. Sappiano che le acque territoriali italiane le vedono con il cannocchiale, non sono naufraghi ma pirati”.
La notizia del dirottamento è confermata poco dopo dalle autorità maltesi. Seguono ore di tensione, con notizie confuse, finché arriva il comunicato delle forze armate maltesi. Poco prima delle 8 del mattino la nave Elhibru 1 è stata abbordata da un’unità delle forze speciali che ne hanno preso il controllo conducendola al porto della Valletta, al molo Boiler Wharf. L’operazione di abbordaggio ha coinvolto diverse unità navali e aeree maltesi, che hanno impedito alla nave di entrare in acque territoriali e l’hanno scortata nelle fasi successive.
PRESS RELEASE: #Malta @Armed_Forces_MT Special Operations Unit boarded Tanker #ELHIBRU1. Captain and crew were being forced and threatened by a number of migrants to proceed to Malta. Tanker, crew & migrants escorted to Malta by @Armed_Forces_MT to be handed over to Police. pic.twitter.com/6BVFnb7uPB
— Government of Malta (@MaltaGov) 28 marzo 2019