Notre Dame prima e dopo l'incendio
La cattedrale di Parigi non brucia più. Rimane uno skyline diverso, mutilato, con la guglia e il tetto crollati
L'incendio della cattedrale di Notre Dame è stato definitivamente domato questa notte. “Nel suo insieme l'incendio è spento, ora la fase è quella della valutazione danni", ha spiegato un portavoce dei pompieri parigini, Gabriel Plus, in una conferenza stampa convocata di fronte alla cattedrale. I vigili del fuoco specificano che le fiamme si erano diffuse "in modo violento" e "molto rapidamente su tutto il tetto", ossia su circa mille metri quadrati. Intanto per questa mattina è stata convocata una riunione di ministri del governo francese presieduta dal premier Edouard Philippe per affrontare il tema di "un piano di ricostruzione" della cattedrale di Notre Dame. Lo ha confermato all'Afp l'ufficio del primo ministro. Saranno presenti i ministri Franck Riester (Cultura), Gérald Darmanin (Affari pubblici) e il segretario di stato all'Interno Laurent Nunez.
Notre Dame non brucia più, e pure la colonna di fumo che saliva dalla sua sommità si è placata. Rimane uno "skyline" diverso, mutilato, con la guglia ottocentesca crollata. Il pellegrinaggio verso la chiesa regina della città che spontaneamente ha caratterizzato il lutto di ieri è diminuito, mentre i parigini ritornano al lavoro. La città sembra volersi riprendere la normalità, ma chi passa per il quai de la Tournelle non può evitare di guardare la cattedrale sfregiata. “Fare presto”, “ricostruire”, sono le parole d'ordine della mattina del 16 aprile. Il sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, ha proposto su France Inter di organizzare una "conferenza internazionale dei donatori" dopo l'incendio della cattedrale. L'obiettivo sarà quello di riunire "esperti" per "essere in grado di raccogliere i fondi" necessari per ricostruire Notre Dame.