L'incidente sfiorato a Venezia dalla “Costa Deliziosa”
Domenica la gigantesca crociera ha sbandato poco dopo il bacino San Marco e ha rischiato di finire contro la riva e di travolgere altre imbarcazioni. Toninelli: “Vicini a una soluzione per togliere le grandi navi da San Marco”
È passato un mese dall'incidente a San Basilio, quando la Msc “Opera”, una grande nave da 275 metri per 65 mila tonnellate, si è scontrata con un battello fluviale ormeggiato alla banchina nel canale della Giudecca, a Venezia. Domenica 7 luglio, durante una burrasca di grandine e vento, la nave “Costa Deliziosa” di Costa Crociere ha sbandato poco dopo il bacino San Marco e ha rischiato di finire contro la riva. La grande nave ha sfiorato uno yacht ancorato in riva Sette Martiri, e altre imbarcazioni del servizio pubblico di trasporto. La nave stava uscendo dal porto, guidata dai rimorchiatori quando, probabilmente a causa delle proibitive condizioni meteo, si è trovata in difficoltà a mantenere la rotta. All'altezza dei Giardini, il pilota ha fatto partire la sirena dell'emergenza, mentre i rimorchiatori di prua tentavano con fatica di raddrizzarla.
“Ho già disposto una immediata ispezione ministeriale per verificare quanto accaduto a Venezia”, scrive su Facebook il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli. “Il terzo rimorchiatore che abbiamo imposto – aggiunge – è stato determinante per evitare un incidente. Ma non basta. Dopo 15 anni di nulla, siamo vicini a una soluzione per togliere le grandi navi da San Marco. E lo faremo tutelando sicurezza, ambiente, turismo e occupazione”.
“Ci riserviamo di avviare una tempestiva verifica per appurare se la nave avesse ricevuto i necessari permessi e ottemperato alle necessarie verifiche”, afferma il presidente dell'autorità portuale di Venezia, Piero Musolino. La Procura di Venezia, come atto dovuto, aprirà un fascicolo sullo sbandamento della nave da crociera.
Le possibili soluzioni per le grandi navi a Venezia
Oggi le crociere entrano nella laguna da nord, dalla bocca di porto di San Nicolò e, percorrendo il canale della Giudecca, arrivano alla Stazione Marittima, il porto di Venezia. Una delle soluzioni possibili, appoggiata dalla Lega, sarebbe quella di deviare le rotte della navi da crociera per farle entrare nella laguna attraverso la bocca di porto di Malamocco, a sud di San Nicolò, passando per il cosiddetto “canale dei petroli”. Sarebbe però indispensabile scavare un nuovo tratto di canale, con conseguenze rischiose sul fragile ecosistema della laguna. Un’altra ipotesi è spostare l’attracco al porto industriale di Marghera, ormai sotto utilizzato a causa della crisi del polo petrolchimico. Ma qui si sconta lo scorno delle compagnie navali, che non vorrebbero rinunciare all’arrivo in città. In più porto Marghera avrebbe bisogno di pesanti bonifiche, per le quali si stimano almeno tre anni di lavori.
A fine marzo si è proposto anche il porto di Chioggia, ancora più a sud nella laguna. “Val da Rio è perfetta per la logistica ed è l’unica località direttamente collegata alla terraferma, anche se le vie di comunicazione vanno migliorate”, ha spiegato ai giornalisti il direttore generale di Venezia Terminal Passeggeri, Galliano Di Marco. “Io non ne so nulla”, ha però risposto il presidente del Veneto Luca Zaia. “Sono rimasto al Comitatone che prevedeva l'utilizzo del canale dei petroli per arrivare a Porto Marghera, cercheremo di capire. A questo punto le cose meglio leggerle sulla Gazzetta Ufficiale, non sui giornali”.
Tra gli altri progetti presentati al Mit c'è poi il Venis Cruise 2.0 della società Duferco, che prevede la realizzazione di un terminal crocieristico alla bocca di porto del Lido, la realizzazione del nuovo terminal a San Leonardo, oggi in concessione all'Eni, un terminal alla bocca di porto di Malamocco a Santa Maria del Mar, un terminal Offshore (Venice Offshore Onshore Port System) a 8 miglia al largo della costa, il progetto della società One Works al Lido, davanti alla spiagge di San Nicolò, l'avamporto galleggiante alla bocca di porto del Lido, il terminal crocieristico a Chioggia, nella zona portuale Saloni.
Politicamente corretto e panettone