Cronache di ordinaria ingiustizia: un anno di carcere per uno stupro mai commesso
A Milano un trentenne ha trascorso in cella tutto il periodo delle indagini e del processo. Ma la donna che lo accusava, alla fine, ha ritrattato. Per lui la procura aveva chiesto una condanna a 7 anni
Nell’epoca del #MeToo, in cui l’uomo rappresenta solo un potenziale predatore sessuale che l’ha fatta franca, può capitare anche di trascorrere un anno di carcere in via preventiva per un’accusa di violenza sessuale infondata, avanzata da una donna per ripicca. La vicenda non è avvenuta a Hollywood, ma a Milano, ed è stata ricostruita dall’Ansa.
Il 17 ottobre 2018 un uomo di 30 anni, di origini peruviane, è stato arrestato con l’accusa di stupro nei confronti di una connazionale che aveva denunciato il fatto. Secondo la versione della donna, la violenza era avvenuta dieci giorni prima in un parco in zona Lorenteggio, a Milano. L'uomo, difeso dall’avvocato Paolo Pappalardo, è rimasto in carcere per oltre un anno, durante tutto il periodo delle indagini e del processo, al termine del quale la procura ha chiesto per lui una condanna a 7 anni di reclusione.
Dopo la requisitoria dei pm, però, poiché il quadro dell'accusa non era affatto chiaro e su richiesta della difesa, i giudici hanno deciso di convocare una donna mai sentita nell’inchiesta e che era presente quella sera al parco. La testimone ha raccontato tutta un’altra versione dei fatti, la stessa ribadita dall’imputato: quella sera non c’era stata alcuna violenza, ma solo una rissa tra la presunta vittima, l’imputato e un’altra donna per contrasti precedenti.
A quel punto i giudici della quinta sezione penale del tribunale di Milano hanno deciso di ascoltare anche la presunta vittima dello stupro, che, di fronte alle domande, è crollata ritrattando le accuse e negando di essere stata violentata. Nonostante ciò, la procura ha comunque ribadito la richiesta di condanna per il peruviano, forse perché ormai neanche la ritrattazione di una donna su uno stupro mai avvenuto basta a scagionare un uomo. Sulla base dei nuovi sviluppi, comunque, i giudici hanno assolto l’imputato, disponendo l’immediata scarcerazione.
A quanto pare l’imputato in passato aveva denunciato la presunta vittima, di cui era amico, per un’aggressione che avrebbe subito da lei. Proprio questa denuncia sarebbe stato il motivo della rissa al parco, poi trasformata dalla donna in una denuncia per violenza sessuale, costata all’uomo un anno di ingiusta detenzione (per la quale ora l'uomo potrà anche fare causa allo Stato).
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