I 4700 esuberi di Arcelor e gli arresti dell'Europol
Tutto quello che è successo in Italia e nel mondo senza fronzoli e divagazioni
DALL'ITALIA
L’Eurogruppo blinda il Mes: “Inutile riaprire la riforma”. Il presidente Mario Centeno ha detto: “Abbiamo raggiunto un accordo politico sul Fondo salva stati. Non vedo margine per modificarlo”. E ha aggiunto: “La firma è prevista a inizio 2020”.
Arcelor chiede 4.700 esuberi al 2023. Al Mise l’azienda ha presentato il nuovo piano industriale per Ilva. Nel 2020 verranno colpite dagli esuberi le prime 2.900 unità. Stefano Patuanelli, ministro dello Sviluppo economico: “Sono molto deluso”. I sindacati annunciano uno sciopero il 10 dicembre.
La prescrizione divide la maggioranza. Luigi Di Maio ha detto: “Da gennaio la riforma Bonafede è legge, non si tocca”. Andrea Marcucci (Pd): “Norma inaccettabile. Non faremo passi indietro”.
Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha annunciato che la riforma del processo civile sarà oggi all’esame del Cdm.
Borsa di Milano. Ftse-Mib +1,30 per cento. Differenziale Btp-Bund a 169 punti. L’euro chiude stabile a 1,10 sul dollaro.
DAL MONDO
La Germania espellerà due diplomatici russi per l’omicidio di Zelimkhan Khangoshvili, un separatista ceceno ucciso lo scorso agosto a Berlino. Il procuratore federale tedesco ha detto che il caso riguarda la sicurezza nazionale e che la decisione è stata presa in seguito al rifiuto del governo di Mosca di collaborare con le indagini.
L’Europol ha arrestato 228 persone in 31 paesi in una vasta operazione anti riciclaggio. Lo ha annunciato l’agenzia di polizia dell’Unione europea.
Rudy Giuliani è a Kiev per raccogliere materiale per una serie di documentari contro l’impeachment di Donald Trump.
Le consultazioni in Libano inizieranno lunedì 9 dicembre, lo ha annunciato il presidente Michel Aoun.
Netanyahu ha elogiato le sanzioni americane contro l’Iran per aver causato “problemi economici e politici” al paese.
Le primarie all’interno del Likud, il partito del premier israeliano Netanyhu, non si terranno fino alle prossime elezioni.
generazione ansiosa