L'attesa è finita, il coronavirus sta realizzando il sogno dei prepper
Nel mondo sono milioni le persone che vivono la loro vita preparandosi ad affrontare una catastrofe imminente. Fino ad oggi venivano considerati come dei paranoici, ma la pandemia li ha trasformati in esperti di sopravvivenza da consultare
Questo è il loro momento. Atteso da anni. E finalmente ci siamo. Parliamo dei prepper. Magari sbeffeggiati da sempre da familiari, amici e colleghi, ora si godono la loro rivincita sul resto dell’umanità. I prepper sono quelle persone che vivono la loro vita in attesa di una catastrofe imminente. E si comportano di conseguenza. “Si tratta di un singolo individuo (o più) che, in normali condizioni, si prepara in anticipo a un possibile cambiamento radicale dello scenario circostante adottando uno stile di vita che gli permetta di adattarsi all’ambiente e sopravvivere, senza fare affidamento su altre persone”, è la definizione che viene data su italiapreppers.blogspot.
Si tratta di un fenomeno mondiale nato nei paesi del Nord Europa (Norvegia e Finlandia) ma che poi ha trovato terreno fertile soprattutto negli Stati Uniti, dove se ne contano un paio di milioni. Ma decine di migliaia sono anche in Italia. Sono quelli, per intenderci, che hanno sempre in casa un kit da sopravvivenza per fuggire all’aperto, e cibo liofilizzato o in scatola per resistere anche un mese senza beni alimentari. Qualcuno magari li avrà visti, in estate, accampati in montagna. Molti di loro, per esempio, avranno frequentato quei corsi di sopravvivenza che andavano tanto di moda negli anni Ottanta. Altri si divertono con il softair, ovvero i combattimenti simulati nei boschi. Ma la maggior parte di loro è “in sonno”. Ovvero vive come tutti noi, ma pronto alle catastrofi.
Vagamente complottista, come il Napalm 51 di Maurizio Crozza. Disastri che, come si legge sul sito prepper.it, possono essere di diverso tipo: “Disastri naturali come terremoti, alluvioni, eruzioni vulcaniche; disastri ecologici che portano alla scomparsa degli esseri viventi; disastri economici, politici o sociali come terrorismo, crack finanziari, rivoluzioni e guerre; oppure disastri medico-sanitari, come epidemie e pandemie”. Come il coronavirus, appunto. E infatti sui loro siti e blog i contatti stanno esplodendo. “Ci prendevano per i paranoici di turno, poi di colpo ho iniziato a ricevere telefonate da gente che mi chiedeva cosa comprare. Ma se vuoi fare le scorte, non le fai nei momenti di caos, quando non si trova nulla di utile e si comprano sciocchezze. Il panico dell’ultimo minuto è proprio ciò che andrebbe evitato”, ha spiegato Vincenzo, prepper di lunga data, al sito Vice.com. Da qualche anno i prepper italiani hanno anche la loro bibbia: “Prepping. Come prepararsi alle catastrofi metropolitane”, libro scritto da Enzo Maolucci e Alberto Salza, pubblicato da Hoepli nel 2016.
A leggere le chat e i messaggi su prepper.it e su portalesopravvivenza.it, i due siti principali, e sui social, i più esperti non sono spaventati dal virus, ma dalle conseguenze che esso comporta, come il panico di massa, le fughe dalle città e l’assalto ai supermercati. “Abbiamo avuto un sovraccarico di contatti, per la maggior parte nuovi utenti che vogliono sapere tutto su maschere antigas e scorte. ‘Prepparsi’ non significa temere un’apocalisse nucleare o l’arrivo degli zombie, ma diventare consapevoli che viviamo all’interno di un sistema socio-economico più fragile di quanto crediamo”, racconta invece Alessandro, gestore di Portale Sopravvivenza. Sito la cui apertura, da giorni, è su come realizzare un disinfettante per le mani fatto in casa, in sostituzione dell’introvabile Amuchina.
Sul web, poi, si trovano consigli un po’ su tutto. Per esempio, cosa deve contenere lo zaino del perfetto survivalista: un pannello solare chiudibile, fornelli a gas con cartucce, borraccia filtrante per l’acqua, kit di primo soccorso. Ma viene spiegato pure come ottenere una lampada a olio da una scatoletta di tonno. O come razionare il cibo, anche quello del supermercato sotto casa, secondo i modelli più avanzati degli eserciti. Le famose Razioni K, altrimenti dette MRE (meal ready to eat). Se la volete facile, invece, su Amazon, per la modica somma di 225 euro, sono in vendita pacchi di cibo di emergenza a lungo termine per “esterni” e “situazioni di crisi”. Ma vanno molto anche i beberoni ultraproteici per sopravvivere per settimane senza vero cibo.
Sui siti ci sono speciali sul coronavirus con tutti i consigli da seguire e la situazione in tempo reale. Ma non poteva mancare anche la parte ludica. I libri, innanzitutto. E i film di riferimento, come Zeitgeist, World War Z e Contagion, pellicola quest’ultima che ben si adatta all’odierna emergenza. Ma pure il merchandising per i prepper più modaioli. Per 16,90 euro ci sono delle simpatiche T-Shirt: I hate being sexy but I’am a prepper. Perfetta per quando si potrà tornare a fare l’happy hour.