Stefano Accorsi (foto LaPresse)

Ma si può essere terzisti su “1992”?

Claudio Cerasa
Ho visto anch’io le prime due puntate su Sky e devo dire che non le ho trovate deludenti. Dal punto di vista narrativo funzionano bene – anche se dopo vent’anni di carriera sarebbe lecito aspettarsi da uno come Stefano Accorsi più di due espressioni faccial.

Al direttore - Ho visto le prime puntate della serie tv su Tangentopoli, ho visto gli ascolti notevoli, ma le ho trovate deludenti. Ritmo sì, per carità, trama buona, intreccio ottimo ma su una serie tv che prometteva di raccontare Tangentopoli, il vero fatto del 1992, mi aspettavo di essere provocato, e invece sono stato solo coccolato. Le pare normale?
Luca Taidei

 

Ho visto anch’io le prime due puntate su Sky e devo dire che non le ho trovate deludenti. Dal punto di vista narrativo funzionano bene – anche se dopo vent’anni di carriera sarebbe lecito aspettarsi da uno come Stefano Accorsi più di due espressioni facciali e anche se si nota molto che a differenza di “Gomorra” e “Romanzo Criminale” la sceneggiatura è (purtroppo) originale e non ha una pezza d’appoggio precedente (i dialoghi sono così così). Dal punto di vista culturale, concordo con lei, è deludente ma per una ragione: i personaggi hanno tutti un loro equilibrio, finora, la magistratura viene raccontata con tutte le sue sfaccettature, la politica pure, ma il problema è che quando parli del 1992, e quando parli di Tangentopoli, il terzismo non può funzionare: devi decidere da che parte stare, devi prendere una posizione, devi dare un taglio, e devi provocare, se necessario. Da questo punto di vista, è deludente. Per il resto, non vedo l’ora di vedere la prossima puntata.

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  • Claudio Cerasa Direttore
  • Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.