Vademecum su come sbagliare la sceneggiatura di un film (e vincere l'Oscar)
Lezioni di recupero estivo per sceneggiatori. Non sia mai che a settembre, superati gli esami di riparazione, vengano messi in produzione film italiani che almeno rispettano i fondamentali. (Sì, la raffica di titoli senza arte né parte che da qualche mese ha fatto capolino in sala è stata una durissima palestra per la nostra pazienza).
La sceneggiatura di un film si può sbagliare in tanti modi. Per eccesso di furbizia, come è il caso di tante storie finite nella blacklist dei copioni che tutti a Hollywood considerano notevoli, ma nessuno si prende la briga di produrre. Per troppa fiducia nelle proprie forze, come è il caso dei film che vogliono rivoluzionare la narrazione tradizionale (l'unica che funziona, e fa niente se è vecchia: molto più antica è la ruota, e tutti ridiamo se arriva uno a suggerire: "ideona, ora la facciamo quadrata").
Vale per i film americani, ovvio. I copioni dei film italiani hanno altri difetti, in gran parte riconducibili a una mancanza di rilettura - per questo i dialoghi sono inascoltabili - e a clamorosi difetti di struttura. Non sembra esserci mai qualcuno che, presa visione della trama e dei personaggi, dica "no guarda così non funziona", oppure "ma a chi potrebbe interessare una storia così banale?".
Manuali di sceneggiatura ce ne sono tanti, ma evidentemente nessuno li legge: sono tutti impegnati a insegnare la materia nelle scuole di cinema, onde perpetuare la lunga catena infernale del dilettantismo. Meglio una checklist, da consultare spesso come fanno i piloti d'aereo e i medici in sala operatoria, per essere sicuri di non aver dimenticato nulla.
Conserviamo la migliore da un paio d'anni, in origine era una lista dei difetti riscontrati leggendo trecento sceneggiature, salvandone una decina, e avviandone un centinaio al purgatorio ,delle riscritture. Basta mettere un punto di domanda alla fine di ogni difetto riscontrato - in tutto sono 37 - e la checklist è pronta per l'uso. Ci sarebbe anche l'infografica, per gli appassionati (dicesi infografica una paginata che invece di agevolare la decifrazione dei dati la rende più ardua, però è tanto colorata, tanto caruccia e fa sentire giornalisti aperti al nuovo: ridateci le liste e i grafici a torta, per favore).
[**Video_box_2**]Difetto numero 1: la storia comincia troppo tardi (eufemismo: esistono film italiani in cui la storia non comincia proprio mai). Difetto numero 27: i personaggi sono indistinguibili tra loro (da noi, o sono trasparenti controfigure dello sceneggiatore, che sarà anche regista, e dei suoi amici, oppure sono attori che si portano dietro il proprio personaggio, come Margherita Buy o Valerio Mastandrea).
Difetto numero 2: le scene sono prive di conflitti (e come potrebbero averne visto che tutti conoscono tutti, quindi la rivoluzione in Italia non si può fare, e tantomeno un cinema rispettabile). Difetto numero 35: la sceneggiatura è un trip narcisistico del regista. Trattasi di mancanza grave, rispetto alle regole dell'arte. Sappiate però che almeno un regista italiano non rispettandola ha vinto l'Oscar. E puntato alla Palma d'oro.