Consigli per sopravvivere a cena con lo tsipriota italiano
Intanto, questa la raccomandò Talete che tedesco non era, la regola aurea. Per l’Italia è la seguente: c’è tsipriota e tsipriota. Non esiste lo tsipriota unico. C’è quello che a cena esordisce subito: “Un compagno non sposa una troia”. Che riguarda il caro Panagoulis. C’è lo tsipriota che la pensa uguale, ma a dirlo aspetterebbe il dolce. Poi c’è quell’altro: che non lo pensa, non lo dice, però se a dirlo è un terzo troverà opportuno fare sì con la testa. Attenzione a quest’ultimo. Molta attenzione.
Lo tsipriota più innocuo di tutti domanderà con discrezione al vicino di tavola se non sia stata per caso quella fissa tardo-micenea di mettere il maschio con la femmina, a rovinare l’immagine di un eroe della resistenza. E intanto la Fallaci è a posto. Bon. Provate comunque, tra l’antipasto e il primo, a sussurrare piano piano: Zeta. L’orgia del potere, reagirà il più fesso. La fine di Stiglitz, correggerà l’ospite fassiniano (da Fassina, con la a). La metà esatta di un cazzo, stabilirà il cacciarista. Occhio perciò, lo tsipriota è mobile. Per non dire della tsipriota.
La tsipriota, vi avviso, non sopporta che si esageri a cena. Che le capiti, nella seggiola a destra, quel Matteo di un Salvini. Il tipo è ruspante. Con perspicacia si dovrà osservare, nel caso, dove indirizzerà lo sguardo la tsipriota in fieri. Culona inchiavabile una volta, culona inchiavabile due, ella alla terza non potrà non esplodere: inchiavabile stai esagerando, però. Avvertirà disagio. Io sono mia. La culona è di se stessa. Non più tedesche, non più madonne, soltanto donne. Fisserà seccata l’incrocio del soffitto. Riconoscerla, arduo non sarà. Ma fate attenzione a questo genere di tsipriote. Molta attenzione.
Rilassatevi col capotavola, volendo. Vi capitasse di imbattervi in un commensale di riguardo che raccontasse di sé: sono stato riformista, sono stato comunista, sono stato al Circo Massimo, e c’era una gran folla, e mezzo leader mi sentii, poi andai a Bologna, ma per modestia, a Genova, ma per amore, a Bruxelles, ma per passione, e alle primarie per dovere, finché, avendolo preso per sempre nel sedere, mi diventò a quel punto questione d’onore, allora tranquillizzatevi: passarvi l’insalata, o salire sul Partenone, cos’accidenti c’entra uno così con la terribile Troika capitalista? Modo umanissimo di narcivivere, è il suo. Tsipriota per finta, egli è. Odiando l’austerity, non mancherà di mescervi il vino.
[**Video_box_2**]Guai, nella ricerca dello tsipriota a cena, impuntarsi a radiografarlo scrutando le ideologie. Più facile coltivare il coraggio della mente per sovvertire il banale: Barbara Spinelli fondò l’idea d’Europa. Si spera che Altiero, il bambino, porti avanti il progetto. Se sentite questa, sappiate che è di Gad. Kalimera. Kalispera. Voglia di lotta e voglia di governo. Di lotta di qua, di governo di là. E non c’è chi non sappia, in cene siffatte, che la radice quadrata di 2015 fa sempre ’68. Dopodiché, troverete qualcuno che passerà a discutere delle radici. Pericle, Platone, la polis. Una polis non poco sportiva, considerando che il meglio tsipriota del momento è il travagliota. Fatevi furbi. Entra il vitel tonné? E voi buttate lì: ma quel pregiudicato porco di Socrate? Tsipriota chi sobbalza. Corrotto chi se la ride. Per il resto, che dire? Se viene a cena Vendola, lo riconoscete. Civati pure. Curzio Maltese non viene, lo trovate a Bruxelles che mezzo rimugina su Mauro e per l’altra metà gioca a flipper. Cuperlo è alle prese col proprio brand, Eco fa sempre il pendolo. Se vince il no, compra facile nelle isole. Se vince il sì, magari pure. Addio, imbelle di un Hollande. Addio, casuccia nella Parigi traditrice. Resterebbe Paolo Flores, come tsipriota. Ma di Flores si sa. Barrato in casa, sta per azzeccare un’altra idea vincente. E non sa che Brunetta lo batterà.