Selfie con placenta

Annalena Benini
Addio foto infelici di puerpere stremate, subito dopo l’ostetrica è il turno della parrucchiera. C’è stato un tempo in cui le foto del dopo parto venivano nascoste in fondo a un cassetto e tirate fuori molti secoli dopo: per mostrare al neonato ormai quarantenne quanto era identico a suo figlio adesso, per ricordargli anche quanto era giovane la sua mamma

C’è stato un tempo in cui le foto del dopo parto venivano nascoste in fondo a un cassetto e tirate fuori molti secoli dopo: per mostrare al neonato ormai quarantenne quanto era identico a suo figlio adesso, per ricordargli anche quanto era giovane la sua mamma. Giovane e bella nonostante i capelli appiccicati alla fronte e lo sguardo felice ma con sfinimento appeso agli occhi, con il pallore regalato dal travaglio, la camicia da notte con le roselline ricamate, la testa sul cuscino e il bambino paonazzo fra le braccia: non importa se io sto, esteticamente, come dopo tre coliche renali una di seguito all’altra e due maratone, guardate lui quanto è bello, avete mai visto un bambino così bello?

 

Il padre, di solito autore della brutta fotografia, aveva le mani tremanti e comunque amore sei bellissima anche se la foto è sfocata, lo dice anche la zia Marisa che è venuta a spiegarti un po’ di cose sulle coliche. I parenti euforici si ammassavano accanto al letto di una ragazza senza mascara sulle ciglia e senza rossetto sulle labbra, e lei docile li lasciava fare, perché così succedeva da sempre, e perché nessuno avrebbe fatto caso a lei, e una mamma che ha appena partorito mica pensa al fard sulle guance. Poi è arrivato Instagram, e con Instagram la necessità di un parrucchiere in sala parto. O almeno di un’amica con spazzola e forcine e una certa destrezza, ma anche velocità, nello stendere il fondotinta in modo uniforme prima dell’autoscatto. Perché la prima cosa da fare, dopo il taglio del cordone ombelicale, dopo il bagnetto e dopo la commozione, è una foto da lanciare nel mondo (Instagram, Facebook, Twitter), tanto che le ostetriche hanno nella rubrica del cellulare i numeri delle parrucchiere più vicine, disposte a fare un salto in ospedale per un colpo di phon.

 

[**Video_box_2**]Secondo il New York Times le richieste ai saloni di bellezza di maquillage per le neo madri sono aumentate del duecento per cento, anche grazie ai boccoli di Kate Middleton subito dopo il parto e ai suoi tacchi alti. L’urgenza di essere carine dopo diciotto ore di travaglio non è dovuta al desiderio di fare colpo sulla zia Marisa, ma ha a che fare con il gradimento di internet, e quindi del mondo intero. Ci fotografiamo mentre ridiamo, mentre mangiamo, mentre dormiamo e mentre prendiamo il sole, perché mai dovremmo censurarci mentre partoriamo? Tu eri così piccolo, anzi non eri ancora nato del tutto, guarda qui, non volevi uscire, e io ero così bella, la gravidanza fa i capelli bellissimi, e il ciuccio l’ha portato in omaggio la parrucchiera. Un giorno tutto questo sarà un meraviglioso ricordo, nel frattempo ha ottocento like su Facebook.

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  • Annalena Benini
  • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.