Non è Donald Trump il misogino, ma i galantuomini paladini dei diritti delle donne
Non so se esista una misoginia misurata, giocosa, stimolante, in cui la donna può rispondere a tono, maltrattare altrettanto l’uomo, fatta apposta per ricordare che ora ci si può offendere l’un l’altro liberamente, mentre un tempo no, si sarebbe dovuto ricorrere a qualche stratagemma. fE gli uomini che amano le donne invece chi sono? Hanno anche loro un pizzico di misoginia? Ma certo, anche se non hanno bisogno di fare sfoggio della loro virilità per coprirla. Non portano qualche attestato di merito per conquistare una donna, non ostentano padronanza, non dicono faccio qua, faccio là, anzi sono palesemente ambivalenti nei confronti delle donne.
Chi sfoggia la propria virilità crede alla loro stupidità, le considera decerebrate e a cuor contento. Il macho è misogino non perché odia le donne ma perché le considera stupide, il che è pure peggio. Poi ci sono gli uomini che passano il loro tempo a profumarsi, ed eccedono fino a sapere di donna, mettendone così in scena una blasfema parodia e quelli sono i misogini più cattivi.
Ad esempio Donald Trump è sia l’uno, il macho quando dice “Pensa in grande e manda tutti al diavolo”, che l’altro, con la sua capigliatura bionda sempre fresca di parrucchiere, il volto scottato dal sole e un po’ liftato. Costui imita le donne con cui si accompagna probabilmente per gareggiare con loro.
Ci fu un tempo in cui questa mania dell’uomo di conciarsi in modo simile alle donne divenne una moda. Nel secolo diciassettesimo l’acqua fu eliminata dalle abitudini igieniche da una onnipotente demoniaca congrega di medici, composta di soli uomini, che aveva decretato che la pelle risentiva dell’acqua e poteva avvelenarsi. E pensare che allora i fiumi e i torrenti erano potabilissimi. Terrorizzati, i nobili non si lavarono più, la pelle si ricoprì di uno spesso strato di sporcizia, e Versailles stessa divenne sporchissima. L’unico rimedio per uomini e donne era la cipria per la pelle e i profumi per gli odori. Dava l’esempio Luigi XIV che emanando un fetore insopportabile si circondava di profumi d’una tale potenza da diventarne allergico. La corte fu obbligata a imitarlo. Un uomo che si nutre di fetori e profumi è un perverso, qualcuno che spaccia la propria bestialità per buona medicina. C’è qualcosa di strano in quell’uomo re, che si autoinfligge e infligge alle proprie mogli e amanti, la pena di vivere in luogo immondo. Versailles era un inferno dorato, con il suo sfarzo e le sue mille fontane che con quel loro sprizzare acqua al cielo sembravano allucinazioni demoniache. Chissà con quanta rabbia e celato desiderio i nobili e perfino il re Sole immaginavano un posto sobrio e pulito. Ma la voglia di fetore, di darlo e di viverlo, prevalse. E le povere nobildonne? Dovevano sopportare, giacere con quei caproni puzzolenti vestiti da re e da marchesi, strofinandosi il naso sulle loro facce e teste incipriate. Quante volte avranno sognato di immergersi nell’acqua di un fiume, di far arieggiare al sole la pelle ricoperta di cipria e sporcizia.
[**Video_box_2**]L’uomo che odia le donne è condannato perchè non può risolvere il suo odio. Il suo profumo è solo un camuffamento, un falso, una finzione. Ma non è uno come Donald Trump che bisogna temere, anzi, sono i galantuomini dai modi gentili, quelli che non si lasciano cogliere in fallo, quelli che non dicono mai male delle donne. II misogino perfetto è colui che le donne adula proponendosi a paladino dei loro diritti, ma in verità non nutre per loro alcuna vera passione. Dice di amarle e in realtà non riesce neppure a odiarle. Nessun profumo esce dal suo corpo, costui è totalmente inodore, un’anima perfettamente linda. Non farà mai soffrire una donna, dice. Le farà solo passare una bella vita noiosissima. E ogni notte prima di addormentarsi lei si chiederà: ”Perché quando faccio l’amore con lui, che dice sempre di amarmi, mi viene da fantasticare su un altro?”. Ci penserà su un po’, si darà della masochista, ma poi guarderà l’uomo della sua vita che pare morto tanto delicatamente respira, e si addormenterà anche lei di botto, sognando, spero, qualcun altro.