Festa del cinema di Roma. Credere come l'Esorcista, suicidarsi ma una volta sola. Gran cinema!
L’incontro tra William Friedkin (“L’esorcista”, “Il braccio violento della legge”, “Killer Joe”, “To live & Die in L.A.”, “Jade”) e Dario Argento (“Profondo Rosso”, “4 mosche di velluto grigio”, “Suspiria”) inchioda alle poltrone la sala strapiena. Argento parla della sua sconfinata ammirazione per il mestiere e l’arte dello Yankee. Annota che i celeberrimi inseguimenti di auto in “Braccio”, “To Live & Die”, “Jade”, sono stati girati prima del CGI per gli effetti speciali: “Ora sono tutte cazzate; in molti tentano di emularlo senza riuscirci”. Billy risponde che il primo genio dell’inseguimento era Buster Keaton, molti anni prima di lui e con mezzi primitivi.
“Se non conoscete i film di Keaton, comprateli subito”. Ricorda che le “chase scenes” sono un’esclusiva del cinema. “Non si possono fare in letteratura, in pittura, in teatro: sono concepibili solo sullo schermo”. Il regista italiano è sempre abbagliato da “L’esorcista”, opera che mantiene intatta la sua capacità di stupire, turbare, sconvolgere, come conferma il clip che vediamo in sala. Segue clip da “Profondo rosso”. Friedkin: “Dario sa generare un senso di paura estrema usando solo riprese e montaggio come Hitchcock, senza ricorrere a effetti speciali. ‘L’esorcista’ non va scambiato per un horror, è un film sul mistero della fede. E’ anche una storia vera, uno dei soli tre casi mai riconosciuti negli Usa dalla chiesa cattolica come presenze del Maligno in esseri umani, non scambiabili con disturbi mentali. I fenomeni che ricreo nel film sono realmente accaduti, con testimonianze dirette. Non è popolare dirlo ma credo negli insegnamenti di Gesù. Ho fatto il film da credente, non da cinico”.
[**Video_box_2**]Sul rapporto con le donne le risposte sono assai diverse. Argento: “Con le mogli c’era entusiasmo all’inizio, poi diventavano attrici tediose come le altre; con mia figlia Asia mi trovo bene”. Friedkin: “I rapporti di coppia sono difficili ma Sherry (moglie n. 4 dal 1991, ndr) è la donna più spiritosa, geniale, affascinante che amo più di chiunque prima di lei”. Sul suicidio, ecco Dario: “L’ho provato una volta sola”. Bill: “Cosa ti ha bloccato?”. Dario: “Un amico medico ha detto ai camerieri del mio hotel di barricare le mie finestre con i mobili. L’istinto suicida è breve, dura un attimo; ora che sposti letti e poltrone, ti passa”.