Star Wars, tra cinema, Lego e fumetti, è la rivincita dei nerd
Impossibile, anche per i non adepti (noi comunque lo siamo), sfuggire al culto della Forza. A meno di una settimana (il 16 dicembre, due giorni prima che negli States) dall’uscita del nuovo film, “Il risveglio della Forza”, Star Wars è sempre più presente nei media e nell’immaginario.
Ma dieci anni fa il posto d’onore della saga di George Lucas nella cultura pop sembrava davvero a rischio. Con “La vendetta dei Sith” era finita la nuova trilogia, un prequel che raccontava la progressiva adesione al Lato Oscuro della Forza del Cavaliere Jedi Anakin Skywalker e la sua trasformazione nel carismatico Lord Darth Vader (Dart Fener nel vecchio adattamento italiano). Tre film che, malgrado gli elevati incassi, avevamo però scontentato nuovi e vecchi fan, mal scritti e mal diretti, con uno scialbo Anakin, interpretato dal mediocre Hayden Christensen, che non aveva nulla in comune con il carismatico villain che sarebbe in seguito diventato.
Il responsabile era proprio Lucas, del quale si potrebbe dire, parafrasando la definizione di Leonardo quando allenava il Milan (“un grande uomo di calcio ma non propriamente un allenatore”), un uomo con una visione, ma non propriamente un regista né uno sceneggiatore. Nella trilogia originale era circondato da (bravi) collaboratori, nella nuova ha fatto tutto da solo. Con che risultati, si è visto.
Però nel 2012 Lucas ha venduto alla Disney (per la modica cifra di quattro miliardi di dollari) i diritti di Star Wars e la major, un tempo nota come “Impero del Male”, ha messo subito in cantiere il nuovo episodio, il settimo, diretto dal J.J. Abrams di “Lost” e sequel de “Il ritorno dello Jedi”, dove si rivedono i protagonisti della vecchia trilogia, Harrison Ford (Han Solo), Carrie Fisher (Leia Organa) e Mark Hamill (Luke Skywalker).
E intanto la saga aveva conquistato nuovi fan. Grazie soprattutto alla Lego e ai suoi bellissimi giochi di Star Wars. I vecchi fan di Star Wars hanno conosciuto la saga prima ancora di vedere i film giocando con le action figures della Kenner (come si vede nel fumetto “Loro!”, disegnato da Mauro Padovani), scoprendo, visto che spesso erano importate direttamente dall’estero, che Fener in realtà era Vader o che la principessa era Leia Organa e non Leila, e hanno avuto i primi turbamenti erotici preadolescienziali vedendo la principessa in sexy bikini da schiava all’inizio de “Il ritorno dello Jedi”. Questi fan sono diventati a loro volta genitori, e da tipici genitori immaturi degli anni Duemila comprano ai figli i giocattoli di Star Wars (Lego in primis, ma anche le nuove action figures) per giocarci anche loro e li iniziano così alla saga. Un cardine della cultura pop si trasmette dai genitori ai figli.
Inoltre, i diritti della Lego si estendono ai cartoni: sono usciti film animati (come ad esempio “L’Impero fallisce ancora”) che con ironia mixano personaggi della vecchia e della nuova trilogia, di gran lunga superiori ai nuovi film di Lucas. Ed è perfettamente logico che, dopo aver acquisito (nel 2008) la Marvel Comics di Capitan America, Hulk e Thor, adesso la Disney si occupi di Star Wars.
[**Video_box_2**]Intanto Lucas e l’amico Steven Spielberg sono sempre stati lettori di fumetti. Fra le fonti di ispirazione di Indiana Jones ci sono le avventure di Carl Barks di Paperon De’ Paperoni alla ricerca di esotici tesori (Lucas ha persino scritto l’introduzione a uno dei volumi del “Complete Carl Barks” della Fantagraphics), e Darth Vader ricorda molto il Dottor Destino (vero nome Victor Von Doom, entrambi i personaggi hanno D e V fra le iniziali), arcinemico dei Fantastici Quattro della Marvel. Tutti e due sono ricoperti da un’armatura, hanno il volto sfigurato, sono potenti e carismatici. Fra l’altro, era stato anche grazie al successo dei fumetti di Star Wars se la Marvel, alla fine degli anni Settanta, era riuscita a superare una grave crisi di vendite. E i nerd, come il leggendario Sheldon, di “The Big Bang Theory”, in genere amano sia “Star Wars” che i fumetti. Del resto, il successo di Star Wars è anche il successo dei nerd, i nerd autori (come Lucas) e i nerd spettatori che sono riusciti con successo a imporre le loro passioni al resto del mondo.