“PopCorn Garage”, il quiz per i cinefili incalliti
Serve pazienza, molta pazienza. Comunque, meno di quanta ne servisse per il diabolico movie-quiz escogitato da Nanni Moretti e sottoposto qualche anno fa agli spettatori del festival di Locarno. Per risolverlo non serviva soltanto la storia del cinema, bisognava conoscere le idiosincrasie e le manie del regista. E rispondere rapidamente, perché il questionario veniva ritirato subito, non era possibile portarselo a casa e pensarci su: nessuno riuscì ad azzeccare tutte le risposte.
“PopCorn Garage” è un gioco meno personalizzato, oltre che meno ossessivo. Bisogna indovinare 66 titoli di film, a partire da un garage pieno di oggetti che da soli basterebbero per aggiungere un capitolo cinefilo al saggio di Francesco Orlando “Gli oggetti desueti nelle immagini della letteratura. Rovine, reliquie, rarità, robaccia, luoghi inabitati e tesori nascosti” (uscito nel 1993, partiva dal Tamigi di Charles Dickens, fonte di reddito con i suoi cadaveri e la sua spazzatura per un povero padre di famiglia, per arrivare alle piccole cose di pessimo gusto care a Guido Gozzano).
C’è un sito apposito, ovvio, dopo che l’immagine del PopCorn Garage lanciata l’8 ottobre scorso su Facebook incuriosì in poche ore quindicimila persone. L’ultimo conteggio ha assommato un milione di visitatori, tra quelli che solo guardano, quelli che ci provano, quelli che vanno direttamente a guardare le soluzioni (non stanno più capovolte da qualche parte, si trovano su internet in tutto il loro splendore, anche video).
Poiché si tratta di un quiz sul cinema, ha i suoi effetti speciali: se si sbagliano tre risposte bisogna ricominciare da capo, e man mano che il tempo passa, la luce nel garage si affievolisce, tanto che è difficile riconoscere i robivecchi accatastati. Le false piste sono parecchie, astutamente congegnate dagli inventori del gioco, Romain Zitouni e Priska. Ai solutori “più che abili”, a chi il gioco lo ha risolto e ora non riesce a farne a meno, promettono a breve un altro ripostiglio ancora più ingombro.
"PopCorn Garage" è l’evoluzione della specie, rispetto ai quiz per i maniaci che sanno tutto del “Signore degli Anelli” o ai maniaci che sanno tutto di “Star Wars”, e quindi tra loro si sfidano (magari dopo aver fatto la battaglia contro il nozionismo a scuola, meglio sviluppare la creatività del fanciullo; il quale però, per le cose che gli piacciono davvero come il calcio, impara volentieri a memoria nomi e formazioni).
[**Video_box_2**]Qui non possiamo accampare scuse. Chi non ha visto “Il grande dittatore”, “Il fantastico mondo di Amélie”, “Matrix”, “Batman”, “Fratello dove sei?”, “Pulp Fiction”, “E. T.”, “Dracula”, “Ritorno al futuro”? La difficoltà sta nell’oggetto scelto per rappresentare i singoli film: e su questo, va detto, i maestri di cerimonia infieriscono.