Pannelli bianchi coprono le statue di nudi in Campidoglio per la visita di Rohani

L'Italietta si sottomette a Rohani

Giulio Meotti
A Roma, in occasione della visita del presidente iraniano Hassan Rohani in Campidoglio, sono state coperte da pannelli bianchi su tutti e quattro i lati alcune statue di nudi dei Musei Capitolini.

Quando i Fratelli musulmani hanno vinto le elezioni in Egitto, i salafiti si eccitarono molto e lanciarono una campagna per coprire di cera le statue antiche, definite un prodotto “di una civiltà corrotta e infedele”. Quando lo Stato islamico ha conquistato la città irachena di Mosul ha subito vietato le statue in quanto “idolatria”, distruggendone un bel po’. In Siria i terroristi islamici hanno raso al suolo le statue assire in quanto “pagane”. E come dimenticare le Guardie Rosse di Mao che distruggevano con puerile frenesia le statue della Cina imperiale.

 

Qualcosa del genere, declinato all’italiana, sta avvenendo a Roma, dove in occasione della visita del presidente iraniano Hassan Rohani in Campidoglio sono state coperte da pannelli bianchi su tutti e quattro i lati alcune statue di nudi dei Musei Capitolini. La copertura sarebbe stata decisa come “forma di rispetto alla cultura e sensibilità iraniana”. Durante le cerimonie istituzionali non è stato servito nemmeno il vino (la Francia socialista di Hollande ha annullato una visita di Rohani pur di mantenere il vino sulla tavola dell’Eliseo).

 

[**Video_box_2**]Sempre per “rispetto alla cultura e sensibilità iraniana” potremmo per due giorni ritirare tutte le copie dei “Versetti Satanici” di Salman Rushdie dalle nostre librerie. Siamo, infatti, alla sottomissione più ridicola e grottesca. Velare quelle statue in ossequio al turbante iraniano è non soltanto uno sfregio a ciò che siamo, ma finirà per eccitare ancora di più gli appetiti totalitari degli inquisitori islamici.

 

A quando le nostre scuse ai Talebani per aver condannato la loro demolizione dei grandi Buddha di Bamyan?

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  • Giulio Meotti
  • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.