Perché metterò la kippah a Venezia
Non possiamo far finta di nulla. Non possiamo girarci dall’altra parte. E’ il momento, come scrive il Foglio, di usare la testa ed è il momento di metterci la faccia per spiegare che in Europa esiste un nuovo antisemitismo che colpisce gli ebrei ogni giorno, che li costringe a nascondersi e che li porta spesso a occultare i simboli della propria fede per paura di “provocare” una reazione. La fede qui non importa, non è la questione centrale, il punto vero è l’identità dell’occidente e l’identità dell’occidente la si protegge difendendo la nostra cultura e difendendo i nostri diritti.
Accolgo dunque con grande piacere l’invito del Foglio a onorare la Giornata della memoria indossando una kippah non solo per non dimenticare, come si dice, ma anche per ricordare, oggi, che un ebreo costretto a nascondere i simboli della propria fede è, come scritto dal direttore di questo giornale, l’emblema perfetto di un mondo che costringe l’occidente a nascondersi per paura di provocare la reazione di chi vuole accoltellare l’occidente. Oggi a Venezia saremo con voi. Indosseremo tutti una kippah. Non solo per difendere il diritto di un ebreo a essere ebreo. Ma anche per difendere il diritto dell’occidente a non nascondersi e a non negare la sua identità per paura di provocare. Non siamo noi che provochiamo i fondamentalisti, sono i fondamentalisti che ci attaccano perché non accettano la nostra libertà. Mettiamoci la kippah. Mettiamoci la faccia. Mettiamoci la testa. Grazie.
Luigi Brugnaro è il sindaco di Venezia