Charlie Brown e Obama
"Ci chiedevamo se il Grande Cocomero esistesse davvero; se l’aquilone si sarebbe mai liberato dall’albero spiccando il volo; e quando il nostro eroe avrebbe finalmente calciato il pallone da football e sarebbe uscito con la ragazzina dai capelli rossi. Linus, Lucy, Schroeder, Snoopy e il buon vecchio Charlie Brown erano nostri amici". Sono parole tratte dall’introduzione al venticinquesimo e ultimo volume, in uscita a fine aprile, del “Complete Peanuts”, che ha ristampato tutte le strisce della celebre serie a fumetti di Charles Monroe Schulz, con protagonisti Charlie Brown, Linus, Lucy, il cane Snoopy. E l’autore è un fan d’eccezione, il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Gary Groth, editore con la sua Fantagraphics del “Complete Peanuts” e amico di Schulz e della sua famiglia, racconta al Foglio come ha ottenuto il testo dell’inquilino della Casa Bianca.
La copertina dell'ultimo numero del "Complete Peanuts"
“Jake Tapper, che è il corrispondente capo per la CNN da Washington e, cosa più importante, un fan dei Peanuts, aveva scritto l’introduzione al volume 22. Stavamo pensando (noi della Fantagraphics, la Creative Associates, la compagnia che gestisce le proprietà intellettuali di Schulz e la Peanuts Worldwide che si occupa del licensing per il fumetto) chi fosse la persona più adatta – racconta l'editore – alla quale chiedere un’introduzione per il volume finale. Abbiamo stilato una lista con artisti di varie discipline (scrittori, registi, attori, musicisti), ma dal momento che siamo in periodo elettorale ho pensato anche ai politici e ho suggerito alcuni nomi importanti (curiosamente, date le mie idee, l’ex senatore repubblicano – e veterano di guerra – Bob Dole l’anno scorso ha firmato l’introduzione a un altro nostro libro, “Cartoons for Victory”, sui fumetti patriottici usciti durante la seconda guerra mondiale). Ovviamente, Obama era il nostro sogno: pensavamo fosse inavvicinabile, ma abbiamo deciso lo stesso di provarci. Melissa Menta, direttore marketing per il marchio Peanuts, conosceva Jake Tapper e grazie ai suoi buoni uffici abbiamo contattato la Casa Bianca. Con nostra gioia e sorpresa, Obama ha accettato di scrivere l’introduzione”.
Non sappiamo se Schulz, scomparso a 77 anni il 12 febbraio 2000 (il giorno prima che uscisse la sua ultima pagina, dove, per motivi di salute, si congedava dalla serie) avrebbe votato Obama. “È difficile rispondere a questa domanda. Mi piace pensare che lo avrebbe fatto ma non ne sono certo” prosegue il liberal Groth. “Sparky (il soprannome di Schulz) era politicamente conservatore. Con me lo negava, professandosi liberal, ma poi aggiungeva che era un grande ammiratore di Reagan! Per me era liberal in spirito, ma conservatore dal punto di vista fiscale, ecco perché votava per i repubblicani. Ma è morto prima che il Partito Repubblicano andasse completamente fuori giri come adesso. Mi piace pensare che, vedendo come si è ridotto il partito nell’ultimo decennio, il suo innato senso del decoro gli impedirebbe di votarlo ancora”.
Se spesso politici “di destra” hanno mostrato di apprezzare scrittori, registi e fumettisti “di sinistra”, stavolta avviene l’opposto. Curiosamente, Obama finisce i suoi otto anni da Presidente come li aveva iniziati: su un fumetto. Nel gennaio 2009, pochi giorni prima del suo insediamento alla Casa Bianca, era infatti apparso come personaggio di una storia dell’Uomo Ragno sul numero 583 di “Amazing Spider-Man”. Tutto è cambiato dal 2009 a oggi ma, parafrasando il motto dei Certosini (“stat crux, dum volvitur orbis”), mentre il mondo ruota, i fumetti rimangono.