La signorina “poco rispettabile” nel salotto buono: il fumetto dilaga al Salone del Libro
Una signorina in cerca di rispettabilità che si mette con un nobile decaduto. Per molti versi si potrebbe vedere in questo modo la massiccia presenza quest’anno dei fumetti al Salone del Libro di Torino (dal 12 al 16 maggio al Lingotto). “Il Salone è una istituzione piuttosto tradizionale che ha risentito molto della crisi economica e ha un fortissimo bisogno di creare un’interazione forte con i lettori” dice al Foglio Michele Foschini, publishing manager della Bao, la casa editrice di Zerocalcare, fumettista-star che sarà al Salone domenica e che furoreggia nelle librerie di varia. “Il Salone negli anni si è accorto che i nostri eventi avevano successo e portavano un pubblico attento e variegato, ma in passato non c’era collegamento fra l’ufficio eventi e la gestione degli spazi nei padiglioni e cosi il fumetto veniva sempre un po’ relegato in aree marginali. Tuttavia, tornando al tuo paragone penso che sia il nobile decaduto a vedere il fumetto come una signorina in cerca di rispettabilità, noi pensiamo che vi sia nobiltà di contenuto nel fumetto, sebbene differente. Siamo contenti che a poco a poco sia stato scardinato il vecchio luogo comune che vedeva nel fumetto un genere, e non un linguaggio, e abbiamo lo stand in comune con la Sergio Bonelli Editore di Tex e Dylan Dog per far capire la non contrapposizione fra il fumetto popolare e il nostro, più innovativo (che un tempo si definiva, con un termine discutibile, “d’autore”).”
“Siamo stati indecisi fino all’ultimo se presenziare al Salone di quest’anno o aspettare l’anno venturo” gli fa eco Giovanni Mattioli della Bonelli. “I dubbi sostanzialmente derivavano dal fatto che siamo in libreria col nostro marchio ancora da troppo poco tempo (siamo partiti a ottobre!) e quindi anche il nostro catalogo è giovane e ancora in via di formazione. Ma quale migliore occasione del Salone per dire al popolo dei lettori che anche Bonelli ora è in libreria?” Allo stand ci sarà, fra l’altro, l’edizione speciale del numero 300 della serie fantascientifica Nathan Never che a giugno festeggia il quarto di secolo. “Non faremo però festeggiamenti particolari, né per Nathan Never né per altre serie, proprio per presentare tutto lo spettro dei nostri personaggi, dei vari formati e collane che produciamo, dei titoli più giovani come di quelli più storici. Al Salone entriamo in punta di piedi e con l’umiltà dei nuovi arrivati, anche se i libri che portiamo raccontano una storia di successo lunga decenni.”
Una storia di successo lunga decenni è anche quella di Batman (creato nel lontano 1939). Al Salone c’è anche lui: verrà infatti presentato il primo numero di “Batman: Europa”, miniserie di quattro albi (edita in Italia da RW Lion) scritta dall’italiano Matteo Casali (uno dei pochi sceneggiatori italiani a lavorare per il mercato internazionale) e dall’americano Brian Azzarello, e disegnata dalla superstar statunitense Jim Lee, dallo spagnolo Diego Latorre, dal francese Gerald Parel e dall’italiano Giuseppe “Cammo” Camuncoli. “Mi fa ovviamente molto piacere che a un'opera come “Batman: Europa”, che vede l’Uomo Pipistrello costretto ad allearsi con il suo arcinemico Joker e a viaggiare con lui in quattro città europee meravigliose come Berlino, Praga, Parigi e Roma, venga dato rilievo all'interno del Salone del Libro” dice al Foglio Camuncoli, classe 1975 e da anni attivo sul mercato statunitense. “Mi batto da sempre (addirittura con un audacissimo tema alle superiori) perché il fumetto possa essere considerato all'altezza delle opere letterarie, laddove ne possa meritare il titolo. Ben venga quindi che il nostro contributo, insieme a tanti altri, possa smuovere un po' le acque.”
Felice della presenza del fumetto al Salone è anche Silver (“se consideriamo i fumetti letteratura non c’è nulla di scandaloso che siano al Salone, lo scandalo semmai è che per anni non ci siano stati” dice al Foglio), il creatore di Lupo Alberto, che a Torino presenta il terzo numero di "Comics&Science”, un albo del Consiglio Nazionale delle Ricerche che potremmo definire “educational”, visto che affianca a un fumetto di celebri autori (stavolta una storia di Lupo Alberto disegnata da Silver e scritta da Francesco Artibani) articoli di natura scientifica (in questo caso sul complottismo e sulle bufale da Internet).
“È un esperimento in cui il CNR crede molto e che ha già dato buoni risultati, secondo una formula non nuova ma neppure implementata spesso: veicolare correttamente la cultura scientifica attraverso intrattenimento di qualità, nel nostro caso, fumetti” dice al Foglio il curatore di "Comics&Science” Andrea Plazzi. “Il miglior auspicio che mi sento di fare per la loro presenza sempre più ubiqua al Salone è che smetta di essere una notizia."
Non è però del tutto d’accordo con questi peana del fumetto al Salone Leo Ortolani, il creatore di Rat-Man, fra comicità, satira e superomismo in stile Marvel, forse il personaggio a fumetti italiano di maggior successo degli ultimi vent’anni. Al Salone ha un incontro con i lettori e presenta in anteprima “Il buio in sala” (Bao), raccolta delle divertentissime recensioni cinematografiche a fumetti (di blockbuster e non) che pubblica sul suo blog (una è dedicata al secondo film di Capitan America).
“Pure io penso che al Salone del Libro faccia piacere accogliere anche i lettori di fumetti per fare festa, durante queste giornate. Del resto un lettore di fumetti è spesso anche un lettore di libri, quindi si potrebbe dire che un lettore è sempre un lettore” dice al Foglio. “Tuttavia auspico, per il futuro, un Salone del Fumetto. Perché il fumetto non è la letteratura. Con buona pace delle candidature di libri a fumetti ai vari premi letterari. Il fumetto, anzi il Fumetto, ha una sua identità e una sua dignità. Un giorno lo scopriranno tutti, ma per ora approfittiamone e divertiamoci, anche al Salone del Libro.”