Riecco X-Factor. Soler rimandato, Agnelli perfetto. Le pagelle alla prima puntata
E' iniziata ieri la decima edizione del talent show in onda su Sky per cercare nuove voci per la musica italiana. Nuova giuria, vecchi tic, qualche cantante interessante. Il leader degli Afterhours è la vera sorpresa.
Fedez, il veterano, riconfermato. Piaccia o non piaccia. Arrogante, come sempre. Ma dov’è la novità? Promosso.
Arisa, torna. Pura. Spontanea, attenta, sensibile oltre l’empatia. Un animo diverso, il suo. Promossa anche lei. Ma lavoriamo sulle acconciature?
Alvaro Soler è il nuovo Mika: convince ma non vince. “Riesce a far urlare il pubblico col ciuffo”, commentano i colleghi. Ma a noi non basta. Rimandato.
Manuel Agnelli è la vera sorpresa. Nonostante il look da emo post moderno. Diciamolo: quando fu annunciato, i più si domandarono con malcelato stupore “ma chi è questo?”. Poi, finsero di conoscere gli Afterhours, solo per dribblare l’accusa d’ignoranza. Onesto e spietato, Manuel, entusiasma: “Ognuno ha un ruolo: il moscerino, la mosca, la blatta pure. E io ho questo”, ha spiegato. Anche se poi ammette: “In fondo sono un cazzone come tutti gli altri”. Promosso. A pieni voti. E nonostante la pettinatura.
E ora, un breve resoconto per punti di questa prima serata.
I Soul system cantano “Empire state of mind” di Alicia Keys. Feat Jay Z. Sono tutti di Verona, ma si direbbe che arrivino direttamente da New Orleans. Talento da talent. Promossi a pieni voti.
Gaia Gozzi, studentessa 18enne, si presenta con la mamma, un vestito rigato alle caviglie sotto una camicia di jeans e un turbante colorato in testa. La voce grossa e ambrata e voluttuosa di una donna, gli occhi sinceri e lucidi di una bambina. Bella. E brava. Alvaro s’innamora. Noi anche. Promossa.
“We will never be italian politicians” c’è scritto a mo dì manifesto accanto ai Soul Spirya mentre si esibiscono su una versione rivisitata e scorretta di guarda che Luna di Buscaglione. E quindi: sì, non sarete mai politici italiani, ma nemmeno cantanti. Ci spiace. Ma nemmeno troppo. Bocciati.
Maria Vittoria. Disoccupata. 21 anni. Sale sul palco con corna azzurre in testa e dei pupazzetti: la fatina del bosco, la sirena fantasma, il gattino arrabbiato. “Mani, piedi, occhi, orrore” è l’incipit del suo inedito. “Credo di aver trovato il personaggio che sconvolgerà l’industria musicale”, commenta Agnelli. La canzone si chiama “Rimani fuori”. Ecco, appunto. Bocciata.
Armando Pavone, libero professionista, 34 anni- onironauta. Che sarebbe? “Faccio esperienze abbastanza particolari nella dimensione onirica”, ha spiegato. Ma poi canta. E incanta. L’apparenza inganna. A volte. Tipo questa. Persino il cattivo Agnelli si smolla: “Per me sei un personaggio molto interessante”. Quattro sì. Promosso.
“Salve a tutti, sono Fabrizio Cabras e vengo dalla Sardegna, per chi non mi conosce faccio il rap”. Lui.fa.il.rap. Ci aveva già provato l’anno scorso: “una figura di merda planetaria”, a suo dire. Chiede un applauso. Presenta un inedito, si dimena sul palco aggressivo strizzandosi le pudenda in favor di telecamera. La figura di merda è planetaria anche quest’anno. Bocciato.
“Voglio dimostrare che anche noi dalla romenia siamo capaci di fare qualcosa per italiani”. E già non ci siamo. L’operaio 33enne Dumitru canta "Grande amore" de Il Volo. Molleggia sulle gambe, saltella. Il pubblico lo applaude. Come si acclama una scimmia al circo. Arisa lo saluta: Ciao Marco! Bocciato.
Les Enfants non sono più dei ragazzini. Fanno ancora gli scout e, per questo, suscitano ilarità. Si tromba nei boy scout? Chiede Agnelli, delicato. Glissano. Ci pensa Fedez: anche Renzi è un boy scout. Sipario e niente sigla. Ma dopo la demolizione, questi lupetti attempati zittiscono i pregiudizi (anche nostri): sono bravi. Punto. Per Alvaro ricordano lo stile Coldplay, atmosfera alla Phil Collins per Fedez. L’apparenza inganna, l’avevamo già scritto. Promossi.
Poi c’è Gianni Morandi. Che è convinto che Fedez sia gay. E’ Fedez a spifferarlo. Vorremmo dire a Gianni che non è l’unico a pensarlo: ma non noi. Noi non ci crediamo. Noi crediamo che Fedez stia con Chiara Ferragni. Una domanda, però: cosa c’entra Morandi? E’ in promozione?
Valentina Giardullo, di madre thailandese, sorriso bello, voce soffice, canta Candy di Paolo Nutini. Applausi. A scroscio. Speriamo di rivederla. Lo speriamo davvero. Promossa.
Un giro fra la gente che aspetta di entrare per i provini. C’è di tutto. E c’è anche “Federico, nome d’arte Matteo Gino”. Ma perché?
La giuria di X-Factor
I Five stories. Suonano insieme da 4 mesi. Si vedono 2 o 3 volte ogni 30 giorni. Ma funzionano. E parecchio. L’apparenza inganna: l’abbiamo già scritto? Promossi.
Andrea Biagioni porta "Diamonds on the inside" di Ben Harper. Insegnante di chitarra che ha molto da insegnare. “Anche a me”, ammette Fedez che, ogni tanto, fa un bagnetto di umiltà. Ma veloce e senza bolle. Promosso (Biagioni, intendiamo).
È il turno dei Diana Lou, gli artisti di strada italiani che vivono a Berlino con la sete di riscatto negli occhi. Sofferenza esecutiva da standing ovation. “La musica mi ha salvato la vita”, ha spiegato Diana: “I miei sono testimoni di Geova”. A posto. Promossi a pieni voti.
E poi, dulcis in fundo: “Anch’io mi piacerebbe pescare pesci cani ma non ce la faccio”. Il Mara Dixit è sempre una certezza. Grazie. Grazie. Grazie.