Achille Glisenti, "Sallotto veneziano"

Donne di mondo

Annalena Benini

Per fare carriera servono qualità sociali, simpatia, mondanità. Astenersi misantropi e timidi

Nella prima puntata di “Black Mirror”, nuova stagione su Netflix, la ragazza cerca casa in affitto ma il prezzo è alto, e per avere uno sconto serve un buon punteggio. Ogni persona, in questa serie distopica, ne ha uno. Si ottiene con le recensioni di amici, colleghi, passanti, mariti, ex amanti, conoscenti, hostess al check-in. Bisogna essere sempre gentili, brillanti, sorridenti, sociali. E puntare ad avere ottime recensioni da persone che hanno già ottime recensioni, per allargare il giro e salire nella scala sociale e conquistare privilegi, promozioni, alzare il livello della propria vita. Non ci si può innervosire se qualcuno ci rovescia addosso il caffè bollente, perché innervosirsi, incupirsi, isolarsi, o peggio gridare, provocherà di certo una cattiva recensione. Se perdo punti posso anche perdere il lavoro, e le porte automatiche dell’ufficio mi si chiuderanno in faccia, nessuno mi concederà più un like e sarà impossibile evitare il disastro. Bisogna sorridere anche con la morte nel cuore, non perdere mai la calma, non ingrassare. Per un lavoro ben pagato, in una storia distopica non basta il talento, non basta la preparazione. Non basta essere un mago del computer. Nella realtà, anche. Sono richieste, sempre di più, intense abilità sociali. Bisogna essere gente di mondo.

Lo scrive David Deming, professore di Economia a Harvard, in un documento pubblicato sul National Bureau of Economic Research sull’importanza crescente delle “social skills” nel mercato del lavoro. Il gelataio che sa incantare un cliente con la descrizione del gusto: cioccolato al peperoncino, il manager che organizza riunioni simili ad aperitivi affollati, il regista che intrattiene i produttori con il racconto da stand up comedy delle sue idee di film, e poi la persuasione, la simpatia, la capacità di coordinamento, di comunicazione, e anche la popolarità: sono competenze necessarie anche per un matematico o per un ingegnere aerospaziale, forse ormai anche per un poeta. Essere un genio sociopatico, insomma, rischia di penalizzare la carriera. E chiudersi in casa a Capodanno, o scrivere status rabbiosi su Facebook non è mai una buona idea. Secondo David Deming, le donne sanno sviluppare meglio degli uomini il talento sociale, la capacità di lavorare in gruppo. Avendo allenato nei millenni le abilità interpersonali, sono capaci di assorbire i conflitti, sfogarsi nei bagni, superare il malumore più efficacemente, senza scatenare guerre visibili di potere o di nevrosi. Sono più adatte a ottenere buone recensioni, insomma. Donne di mondo, capaci di pattinare sopra gli esseri umani, il futuro è vostro. A tutti gli eremiti, i nevrotici, i misantropi, i timidi e i goffi: Buon Natale, sarà un anno molto difficile, restiamo uniti.

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  • Annalena Benini
  • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.