L'avevamo tanto amata. Quando, con quel leggendario bikini dorato, Carrie Fisher diventò un'icona erotica nerd

Stefano Priarone

La principessa Leia Organa in “Il ritorno dello Jedi” aveva svelato il suo lato sexy e attivato gli ormoni di milioni di ragazzini

Era la nostra Principessa. Se sei una ex bambina hai solo l’imbarazzo della scelta, fra Cenerentola, Biancaneve, Belle, Pocahontas (Elsa e Anna di “Frozen” per chi bambina lo è ancora). Ma se sei stato un ragazzino c’è una sola Principessa: Carrie Fisher, Leia Organa (Leila nel vecchio doppiaggio italiano) di Star Wars.

 



 

Luke Skywalker si innamora perdutamente di lei soltanto vedendo il suo ologramma nel primo film della saga di George Lucas, malgrado il vestito castigato: del resto bisogna considerare che è sempre vissuto in una fattoria ai margini del deserto e di ragazze ne avrà viste ben poche. È la Donna Angelicata della poesia cortese, così la vede anche Luke, novello Cavaliere (Jedi). Poi, però, arriva nel 1983 “Il ritorno dello Jedi”, il terzo film della trilogia originale. Leia va dal mostruoso Jabba The Hutt, un enorme verme alieno che è una sorta di boss mafioso, per liberare l’amato Han Solo, ma viene catturata, spogliata e, indossato un bikini metallico dorato, diventa sua schiava. Così Leia da Donna Angelicata diventa un’icona sexy.

 

Per milioni di ragazzini preadolescenti (i primi veri fan di Star Wars) vedere la Principessa in bikini ha significato assistere al risveglio dei propri ormoni, l’essere all’improvviso attratti da qualcosa di ancora ignoto. E le femministe non possono certo parlare di una Carrie Fisher resa donna oggetto dal desiderio maschile: Lucas l’aveva sempre volonterosamente imbruttita nei film precedenti (pettinature assurde, vestiti castigati), la stessa attrice ha caldeggiato il sexy bikini per “sembrare più donna”. Ed è stata probabilmente una delle decisioni migliori della sua carriera. L’ha resa un’icona erotica per più generazioni di nerd. In un episodio della sitcom “Friends” Ross rivela a Rachel la sua fantasia più segreta: lei vestita come Leia nel “Ritorno dello Jedi”. Prima dell’attuale moda di vestirsi da Harley Quinn (la fidanzata del Joker) la maggior parte delle ragazze che volevano fare le cosplayer alle fiere del fumetto (cioè acconciarsi come personaggi di film, fumetti, cartoni) si svestivano come Leia. Anche un’icona pop come Kim Kardashian ha indossato il leggendario bikini dorato (con il marito, il rapper Kanye West vestito da Stormtrooper, soldato dell’Impero).

 



  

Secondo le intenzioni iniziali di Lucas, sarebbe dovuta nascere una storia fra Luke e Leia, invece poi, vista la grande alchimia fra Carrie Fisher ed Harrison Ford (che ebbero una storia sul set del primo Star Wars), già a partire dal secondo film “L’Impero colpisce ancora” Leia rivela ad Han Solo di amarlo (celebre la sua risposta: “Lo so”). Giusto così: tutti i ragazzini nerd preferivano Luke Skywalker ad Han Solo: usava la spada laser e le sue action figures erano molto più fighe. Ma le Principesse della realtà da sempre preferiscono i “bastardi dal cuore tenero” come Han ai “puri cavalieri” come Luke.

 


Carrie Fisher sul set di Star Wars, "Il risveglio della Forza", nel 2015 (foto LaPresse)


 

Carrie Fisher (1956-2016) ci ha lasciati il 27 dicembre proprio dopo essere apparsa, ringiovanita, nel nuovo film di Star Wars, “Rogue One” e la rivedremo, di nuovo invecchiata, il prossimo anno in “Episodio VIII”. Ma non è davvero morta: come Obi-Wan Kenobi e Yoda è entrata a far parte della Forza. E quel bikini (l’anno scorso il costume originale è stato venduto all’asta per 96 mila dollari) non era metallico. Era della stessa materia di cui sono fatti i sogni.

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