Amori a strisce, il San Valentino dei fumetti
Da Paperone e Brigitta, a Batman e le sue amate psicopatiche, sino a Spider-man e Mary Jane. E c'è anche chi spera in un coming out di un famoso personaggio
Quando il veneziano Romano Scarpa l’ha inventata nel 1960 la parola stalker non esisteva. Brigitta MacBridge, ossessionata da Paperon De’ Paperoni, è però una stalker ante litteram. Lo perseguita appena esce dal deposito, va a suonargli una serenata mentre il ricco papero sta nuotando nei suoi dollari, cerca persino di fargli concorrenza negli affari mettendosi in società con il maneggione Filo Sganga. Non ha tutti i torti il riccastro a cercare in ogni modo di liberarsi di lei.
Quello tra Paperone e Brigitta è solo uno tra gli amori a fumetti che smentisce il luogo comune che vorrebbe che nell’Universo disneyano il romanticismo non esista. Ce lo prova Paperino. No, non certo la sua storia con Paperina, vera morosa rompiscatole che spesso flirta con il detestabile e fortunatissimo Gastone. Il vero amore di Paperino è infatti Reginella, sovrana aliena protagonista di una manciata di avventure. Un amore contrastato il loro, come tutte storie romantiche.
Non solo i paperi nel loro piccolo si innamorano. Anche nei comics americani esistono liaison che si nascondo tra le vignette.
Va sfatata subito una leggenda urbana: Batman non è gay. Che ci fosse una storia fra lui e Robin è farina del sacco dello psichiatra Fredric Wertham che nel saggio degli anni Cinquanta “Seduction of the Innocent” considerava i fumetti colpevoli di “corrompere i giovani” e “accusava” Batman di essere omosessuale (e Wertham passava per essere un progressista). In realtà, a Batman piacciono le donne. Soprattutto se sono pazze. Come la sensuale ladra Catwoman, signora del Caos mentre l’Uomo Pipistrello vorrebbe essere un Uomo d’Ordine (ordine stabilito da lui, ovviamente). O Talia, figlia del malvagio Ra's al Ghul (e anche lei in bilico fra Bene e Male) che gli dà addirittura un figlio, Damian.
La donna per eccellenza di Peter Parker alias Spider-Man potrebbe essere Mary Jane Watson, che sposa nel 1987. Ma quando, vent’anni dopo, le alte sfere Marvel decidono di farlo tornare single (ma senza divorzio, troppo banale e diseducativo, dicono) sacrifica al demone Mephisto il suo matrimonio per salvare la vita della zia May, figura materna e vera donna della sua vita. Alla faccia del complesso di Edipo.
Fra i personaggi più famosi, uno dei pochi matrimoni che regge è quello dello studioso-archeologo Martin Mystère con Diana Lombard, passata con nonchalance dal ruolo di “eterna fidanzata” a quello di “moglie”: all’esordio era gelosa e insopportabile, poi è diventata brillante, ironica e sexy, fa bene Martin a cercare di tenersela.
E l'amore a fumetti a volte sfida anche il coming out. Lo scorso anno ha fatto discutere quello dell’Uomo Ghiaccio degli X-Men: mostrato per decenni come etero, ha dichiarato di aver sempre nascosto le vere preferenze sessuali. Però c’è un personaggio che potrebbe tranquillamente farne uno giustificato dal punto di vista narrativo. È Zagor, il giustiziere che vive nell’immaginaria foresta di Darkwood nel primo Ottocento creato nel 1961 dall’editore-sceneggiatore Sergio Bonelli e dal disegnatore Gallieno Ferri. Abita in una palude con l’amico messicano Cico, lo chiama “pancione mio”, oppure “pancione del mio cuore”. Si conoscono pochissime sue storie d’amore, e in genere tutte con donne che ci provavano loro, un po’ come le groupie di George Michael. Certo, le ragioni della misoginia della serie sono altre: Bonelli trovava che le donne nuocessero all’avventura (almeno, era così nei fumetti dell’epoca) e le ha sempre messe col contagocce. Ma ai vecchi fan del personaggio non dispiacerebbe se dopo oltre cinquant’anni Zagor e Cico ammettessero il loro amore.