Chiara Ferragni (foto LaPresse)

Chiara Ferragni e la tirannia assoluta della gioia

Annalena Benini

La dipendenza dal romanzo rosa e via Instagram: per creare dipendenza, per avere milioni di seguaci in attesa di aggiornamenti, notte e giorno, bisogna scintillare

Da quando Fedez ha chiesto a Chiara Ferragni di sposarlo, i loro profili Instagram hanno dato vita al romanzo rosa da leggere (guardare) in pausa pranzo: cinquant’anni fa mia nonna nascondeva gli Harmony che le passava una sua amica dietro libri più presentabili, e adesso noi possiamo nascondere le Instagram stories di Fedez dietro i video di Barack Obama a Milano, aspettando che la foto del profilo di Chiara si colori di rosso: significa che c’è una nuova puntata, qualche secondo di eccitazione, di esagerazione, di felicità esposta, un’inquadratura dell’anello di diamanti accanto a un braccio tatuato, lei che chiama lui “Raviolo”, e di questo ridono insieme e si dicono: amore. Di solito è qui che la storia finisce, la proposta di matrimonio in ginocchio sul palco segna il lieto fine della favola: vissero tutti felici e contenti, e a nessuno interessa sapere che cosa accade dentro un quasi matrimonio, chi porta fuori il cane la sera, chi mangia il sushi da asporto e chi va in ufficio la mattina presto. Adesso, invece, la favola continua: per i milioni di follower (Fedez tre milioni e mezzo, Chiara Ferragni nove milioni e trecentomila) che aspettano altri secondi di straordinaria vita quotidiana, di incontri all’aeroporto che sembrano sorprese (ma c’è sempre un assistente che li riprende con l’iPhone), di baci di compleanno e dichiarazioni d’amore sul terrazzo al tramonto.

 

Chiara annuncia al pianeta (in inglese) che va a salutare sua madre e sua sorella in centro a Milano prima di ripartire per Los Angeles e le Hawaii, e noi allora andiamo veloci sul profilo di Fedez per vedere se è vero, e se lui è triste, e quando la raggiungerà: la dipendenza da buone notizie è una cosa antica, un po’ come la curiosità per la vita quotidiana della regina d’Inghilterra, e Fedez e Chiara Ferragni hanno saputo costruire la sete di giovinezza dorata: “Gossip Girl”, la serie americana con Blake Lively protagonista, era basata sui vestiti, sui pettegolezzi, sulla ricchezza tra l’Upper East Side e gli Hamptons, Chiara e Fedez hanno trasformato Milano e Los Angeles nel set della loro riuscita sociale, nella fiera delle vanità: il treno pieno di palloncini rosa e di ballerini affittato per portare gli amici da Milano a Venezia a festeggiare i trent’anni di Chiara Ferragni, la tirannia assoluta dell’allegria di tutti i partecipanti ai video, pena l’esclusione dal mondo della magnificenza via Instagram. Se c’è un totalitarismo dentro questa libertà, se c’è un regime nel bisogno di offrire quotidianamente pezzi di sé, di offrirsi, però da creatori, al Grande Fratello, è il regime della gioia. Per creare dipendenza, per avere milioni di seguaci in attesa di aggiornamenti, notte e giorno, bisogna scintillare. Essere felici, appagati: il profilo migliore non è soltanto quello che noi vogliamo offrire, è quello che viene chiesto. Qualunque banalità, urletto di gioia, simulazione di stupore, acquista il valore di una vicinanza stretta a tutta questa fortuna.

 

Se Chiara Ferragni riprende l’incontro con sua sorella in un bar di Milano, il bar di Milano viene preso d’assalto, così come gli abiti che lei indossa, e in ogni caso quella vita entra per osmosi nelle nostre vite, ce l’abbiamo in mano, la guardiamo da vicino, a pochi centimetri dallo schermo, giochiamo con lei, Barbie con il supercervello per gli affari, celebrità viva con il senso della serialità euforica. Un po’ ogni giorno, a piccole dosi, come le cure omeopatiche, per renderci tutti dipendenti dal lieto fine che non finisce mai.

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  • Annalena Benini
  • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.