Il manuale poco spirituale di auto-aiuto di della Gherardesca
“Non andrei in una piazza con i M5s: avrei paura di prendere botte e malattie debellate da secoli. Dibba è più ricco di me”
Milano. Seguire i propri sogni è una delle cose che ha senso fare solo se sei Mark Zuckerberg e il tuo sogno è conquistare il mondo. “È meglio mettere da parte i propri sogni e sostituirli con le ossessioni”, scrive Costantino della Gherardesca nel manuale materialista e per nulla spirituale di auto-aiuto, “Punto. Aprire la mente e chiudere con le stronzate”, da poco uscito per Rizzoli. Gli abbiamo chiesto della sua ossessione principale, i soldi, e se ha trovato finalmente il modo di guadagnarne. “Sfortunatamente no perché sono cresciuto male. Ho avuto una pessima educazione. Soffro quattro anni di Kant all’università”. L’università è quella del King’s College di Londra dove ha studiato e vissuto prima di tornare in Italia e partecipare ai programmi di Piero Chiambretti in quota personaggio scorretto e censurabile. Poi una lunga gavetta in radio e tv. Tra gli ultimi programmi “Hair”, un reality per parrucchieri, e il più recente “Secondo Costa”, un appuntamento su Rai Due di quatto puntate divise in altrettanti temi (amore, sesso, cibo, integrazione) in cui ha fatto cenare Lory del Santo con una famiglia rom e si affidato ai consigli di Giancarlo Magalli per il primo appuntamento al buio. “Per me è fondamentale fotografare il contemporaneo in televisione”, ci dice serio e professionale.
Siccome con la televisione non si guadagna più come una volta, ha provato con un libro pedagogico. Se al primo punto c’è il rifiuto dei propri sogni (sempre autolesionisti) e al secondo insegna a diffidare dalla semplicità: “Solo i comunisti italiani sono pauperisti anti progressisti. I comunisti veri, cinesi e vietnamiti, sono per il progresso e costruiscono grattacieli, aeroporti, ponti. A Hong Kong ho visto la cosa più bella del mondo, sono rimasto colpito dalla sindrome di Stendhal: un ponte lungo chilometri”. Ami anche la Cina. “Sì confermo che l’aria non è come a St. Moritz, non sono come Trump che nega i problemi ambientali. Ma i cinesi costruiranno un’intera città ecosostenibile che sarà pronta in tre anni”. E in Italia? “Trent’anni solo per discuterne. Qui sarebbe un attentato all’incontaminato paradiso naturale, che di norma è un luogo dove non c’è campo per il cellulare”.
Con quali altri stronzate dovremmo smetterla? “Con i concetti auto assolutori e paralizzanti. Tipo la ricchezza interiore, che è come le scie chimiche o il rapporto tra vaccini e autismo: non esiste. E’ un’idea propugnata da gente come Isabella di Castiglia, Adolf Eichmann e Carlo IX di Valois, massacratore di Ugonotti”. Tu non odi i poveri, odi la povertà. “Esatto. Gli unici che fanno i discorsi pauperisti sul fatto che dobbiamo tornare alla semplicità sono intellettuali e conduttori televisivi ricchissimi. Il problema più grave è quando i miei colleghi hanno aperto le porte agli scrittori come Erri de Luca o a Mauro Corona, contro lo sviluppo e il progresso. E senza saperlo hanno aperto le porte ai Cinque stelle”. Tutta colpa di Daria Bignardi? “Il vero problema è una mentalità anti-progressista endemica e trasversale in tutti i partiti”. E tu per chi voti? “Se esistesse, voterei il partito Confindustria”.
Sicuramente non il Movimento cinque stelle. Alessandro Di Battista ha pubblicato una foto su Instagram dove mangia pasta al sugo in una trattoria siciliana, la descrizione è la parte migliore: “Questi sono i nostri privilegi”, che ne pensi? “Dovrò farmi una foto in cui mangio il Calvisius Caviar al Four Seasons di Milano. purtroppo la cruda realtà è che Di Battista è più ricco di me. Anche perché risparmia sul cibo, sui vestiti, sulle opere d’arte”. Ti pagano bene? “Non sufficientemente a estinguere i miei debiti ma, come ha detto una volta Sgarbi, di principio sono benestante”.
Donnarumma è forse l’unico in Italia a non aver bisogno dei tuoi consigli. “Non ho seguito la vicenda perché non lo trovo un calciatore sexy. Io seguo le vicende di Alexandre Lacazette che dal Lione è passato all’Arsenal. E’ il mio sogno erotico. Anche se ideologicamente l’uomo che fa per me è Mario Draghi. Mi piacciono gli uomini forti, cioè tra Gabriel Garko e Erdogan scelgo Erdogğan”. E’ meglio essere più forti o più ricchi? “Più forti, perché nella mia scala dei valori il coraggio è l’unica cosa più importante dei soldi”. E tu avresti il coraggio di andare in una piazza Cinque stelle? “A un Vaffaday? Avrei paura di beccarmi qualsiasi cosa: non so se più botte o malattie debellate secoli fa”.
Però conduci un programma di viaggio in paesi poveri dove a ogni inquadratura di bambini che sorridono c’è qualcuno a dire: “Ma guardali, non hanno nulla e sono felici”. “Io tiro calci ai concorrenti quando usano quelle frasi fatte. Ci saranno novità sconvolgenti nella nuova edizione di ‘Pechino Express’. Sappiamo bene che esistono paesi più poveri del nostro, ma dobbiamo fare una diretta a reti unificate per mostrare paesi più ricchi: Singapore, Taiwan, Giappone. Germania, senza andar lontani”. Hai sogni per il futuro? “Vorrei per i miei nipotini un’Italia con grattacieli, ponti, treni veloci. Ma se continuiamo così saranno i miei poveri nipotini a dover emigrare in Nigeria, dove pare che fra vent’anni ci sarà un boom economico. A quel punto la Germania alzerà dei muri: lasceranno passare i nigeriani e bloccherà gli italiani”.
Sei un esteta, hai le mani bucate e odi la decrescita, ma una parte di te ama l’austerity di Mario Monti, il quale, come scrivi in un capitolo del tuo libro, “è riuscito a farci sentire uniti per la prima volta in 150 anni: tutti consapevoli di essere nella merda”. Poi Monti ha smesso d’essere tecnico e ha cercato di entrare in politica violando la regola che lo ha reso interessante: ha cercato il consenso. Quando si è in campagna elettorale tutti cercano voti, ora lo si fa sul tema dei migranti. “Sono tutti ideologici, o si appellano alla paura o al buonismo cristiano. Il vero problema non è l’immigrazione ma l’attuale situazione economica dell’Italia: se non avessimo le pezze al culo potremmo accogliere gli immigrati”.
Per quanto appaia un ribelle – “etichetta che in Italia viene applicata a uno spettro di persone che va da Emma Marrone a Bernardo Provenzano”, come si legge nel suo prontuario – Costantino non è altro che un uomo che ha fatto una precisa scelta: “Dopo decenni di confino nella vocazione minoritaria ho scelto di assaporare il gusto di essere dalla parte del più forte”. Questa ambivalenza lo caratterizza ed è sintetizzabile in: “Sogno una vita da gheisha ma frequento punkabbestia a cui offrire la cena”. C’è sempre una parte di lui alternativa, avanguardista, artistica che sceglierebbe Luciano Berio a Tiziano Ferro. Poi si ravvede e capisce che Ferro è vivo, single e fa molti concerti, e mi suggerisce cinicamente: “Forse dovresti scrivere che trovo che sia un bellissimo ragazzo e che la sua musica sia meravigliosa”. In alternativa? “Sono apertissimo a una qualsiasi relazione con Luigi Berlusconi”.
Sei single? “Scrivi pure che sono sul mercato”. Hai un account su un sito d’incontri in anonimato come Anthony Weiner? “Ho account su tutti i siti d’incontri. Ovviamente sono più tecnologicamente avanzato dei cinque stelle: a volte mi geolocalizzo a Dubai e vedo chi c’è disponibile, o a volte a Londra vicino all’ambasciata saudita”. Hai anche la tua dietologa a Dubai. “Una luminare contro la medicina alternativa: infatti grazie alla medicina vera sono dimagrito. La medicina alternativa è da vietare”. Forse non lo sai ma hai qualcosa in comune con Wilma De Angelis, la nostra Amy Winehouse, che in passato ha fatto inconsapevolmente diete anfetaminiche, a quel tempo erano una novità disponibile in farmacia: “Non ingerivi cibo, non dormivi ed eri un grillo”, ha raccontato a una sconvolta Cristina Parodi. “Sì anche nel mio passato ci sono le droghe – sono a favore della legalizzazione totale e assoluta anche se obiettivamente fanno male. Ciò che ho fatto tra i 19 e i 21 ha inciso sul mio metabolismo. Quindi sono grasso per quello”. Stai dando la colpa alle droghe? “E alla filosofia. Un tutt’uno: droga, ideologia e filosofia”. Stai dando le colpe al tuo passato. “Non bevo più neanche un bicchiere di vino”. Sì lo hai detto anche in viaggio da Roma a Milano con Giulia Innocenzi, la quale tentava di sensibilizzarti ai diritti sindacali delle bufale e della moralità nel veganesimo, senza successo: vi siete incontrati solo su ateismo e antiproibizionismo. Costantino ormai ha abbandonato ogni eccesso e passa le serate sprangato in casa: “Sono serio: oramai Giulia Innocenzi è Janis Joplin di fianco a me”.
Nel libro dai ai gay dei conservatori. “Foucault era certo che gli eterosessuali avrebbero invidiato e imitato lo stile di vita omosessuale di allora. E’ successo l’esatto opposto. Gli omosessuali hanno abbracciato l’ideologia reaganiana: il nucleo famigliare, i bambini biondi, i denti bianchi. Prima detestavano la monogamia ora vogliono i passeggini e la cresima ai figli surrogati”. E non va bene? “Invece di pensare a fare le orge e tingersi i capelli vogliono essere ammessi a Forza Nuova e a messa” I preti fanno entrambe le cose “Sì ma è inutile guadagnare bene se poi devi vivere nella mestizia”. Se ti avanzassero 300 mila euro compreresti un figlio? “No: comprerei un’opera di John Baldessari”.
Se Bill Gates decidesse che i suoi figli sono indegni e ti facesse unico erede, quanto tempo ti ci vorrebbe per dissipare l’intero patrimonio? “Che meraviglia, che belle parole. Tre anni. Già so: andrei a vivere a Mayfair, in mezz’ora. Comprerei arte, gioielli, orologi. Adorerei avere un cuoco. La piscina (molto più grande di quella di Alba Parietti). So esattamente come spendere i soldi. Abiti sartoriali, chirurgie plastiche da fare in vari posti: addominoplastica a Losanna, il miglior naso a Los Angeles, Denti a New York. Sarei tanto felice. Sai che ho proposto un programma tv dove mi rifaccio completamente dalla testa ai piedi: hanno rifiutato”. Sarebbe costato troppo mantenerti. “La miglior televisione va fatta con i soldi”.