Ecco tutti i libri in corsa per il premio Strega 2018
Il 13 giugno verrà scelta la cinquina dei finalisti tra questi 12 titoli
“Resto qui” di Marco Balzano (Einaudi): la storia di una resistenza al Ventennio fascista nel profondo Nord. Grande protagonista, oltre alla giovane Trina, è il villaggio di Curon Venosta e soprattutto della diga che ha sommerso il paese, dando origine al Lago di Riesa.
“Come un giovane uomo” di Carlo Carabba (Marsilio): esordio narrativo del responsabile della narrativa italiana Mondadori, è un memoir che racconta la storia di Carlo, protagonista, e del suo/nostro percorso verso l’età adulta, passando per quel delicato step chiamato adolescenza.
“Il gioco” di Carlo D’Amicis (Mondadori): Leonardo, Eva e Giorgio, sono tre i protagonisti di questa storia che dovranno parlare di sesso e raccontare le proprie esperienze a un intervistatore che sta scrivendo proprio un libro sul piacere.
“La madre di Eva” di Silvia Ferreri (NEO edizioni): un viaggio alla scoperta del mondo transgender, il monologo di una madre che “confessa” alla figlia i dubbi e i turbamenti che appartengono a un genitore che assiste ad un percorso di transizione sessuale del proprio figlio.
“La ragazza con la Leica” di Helena Janeczek (Guanda): la storia della famosa ragazza con la Leica, colei che in realtà torna alla luce dal pozzo dell’oblio: Gerda Taro, compagna di Robert Capa, fotografa tedesca, avventurosa, coraggiosa e pioniera del fotogiornalismo.
“Questa sera è già domani” di Lia Levi (Edizioni E/O): la storia di una famiglia ebrea genovese a cavallo tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento, ma anche la storia di persone comuni alle prese con la deriva nazista e con le tragedie della grande Storia nel Vecchio Continente.
“Dal tuo terrazzo si vede casa mia” di Elvis Malaj (Racconti edizioni): una raccolta di racconti che, attraverso l’aiuto di personaggi molto introspettivi e di una penna nondimeno ironica, affronta tematiche pregnanti come il razzismo e la discriminazione.
“Sangue giusto” di Francesca Melandri (Rizzoli): un romanzo che parte dalla Roma contemporanea, anno del Signore 2010, e che attraversa tutto il Novecento in compagnia della protagonista Ilaria e di Shimeta.
“Il figlio prediletto” di Angela Nanetti (Neri Pozza): nella Calabria degli anni Sessanta e poi in quella degli anni Novanta, si intrecciano le storie – diverse ma molto simili – di Nunzio Lo Cascio e di sua nipote Annina, ognuno succube del proprio destino e dei pregiudizi della gente.
“La corsara” di Sandra Petrignani (Neri Pozza): il ritratto della scrittrice Natalia Ginzburg, oltre la semplice biografia. Dalle passioni e dalla vita privata fino alla letteratura e all’intenso lavoro di scrittura.
“Anni luce” di Andrea Pomella (ADD Editore): romanzo di formazione nonché storia di un’amicizia, quella tra il narratore e Q., a zonzo per le strade d’Europa, spettatori stravaganti del crepuscolo di un secolo.
“Le stanze dell’addio” di Yari Selvetella (Bompiani): la storia di una donna, Giovanna, De Angelis, madre di tre figli, professione editor, che si ammala di cancro e muore. Selvetella dà voce all’addio, partendo dal sibilo incerto e sperduto del compagno della donna.
· “Resto qui” di Marco Balzano (Einaudi): la storia di una resistenza al Ventennio fascista nel profondo Nord. Grande protagonista, oltre alla giovane Trina, è il villaggio di Curon Venosta e soprattutto della diga che ha sommerso il paese, dando origine al Lago di Riesa.
· “Come un giovane uomo” di Carlo Carabba (Marsilio): esordio narrativo del responsabile della narrativa italiana Mondadori, è un memoir che racconta la storia di Carlo, protagonista, e del suo/nostro percorso verso l’età adulta, passando per quel delicato step chiamato adolescenza.
· “Il gioco” di Carlo D’Amicis (Mondadori): Leonardo, Eva e Giorgio, sono tre i protagonisti di questa storia che dovranno parlare di sesso e raccontare le proprie esperienze a un intervistatore che sta scrivendo proprio un libro sul piacere.
· “La madre di Eva” di Silvia Ferreri (NEO edizioni): un viaggio alla scoperta del mondo transgender, il monologo di una madre che “confessa” alla figlia i dubbi e i turbamenti che appartengono a un genitore che assiste ad un percorso di transizione sessuale del proprio figlio.
· “La ragazza con la Leica” di Helena Janeczek (Guanda): la storia della famosa ragazza con la Leica, colei che in realtà torna alla luce dal pozzo dell’oblio: Gerda Taro, compagna di Robert Capa, fotografa tedesca, avventurosa, coraggiosa e pioniera del fotogiornalismo.
· “Questa sera è già domani” di Lia Levi (Edizioni E/O): la storia di una famiglia ebrea genovese a cavallo tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento, ma anche la storia di persone comuni alle prese con la deriva nazista e con le tragedie della grande Storia nel Vecchio Continente.
· “Dal tuo terrazzo si vede casa mia” di Elvis Malaj (Racconti edizioni): una raccolta di racconti che, attraverso l’aiuto di personaggi molto introspettivi e di una penna nondimeno ironica, affronta tematiche pregnanti come il razzismo e la discriminazione.
· “Sangue giusto” di Francesca Melandri (Rizzoli): un romanzo che parte dalla Roma contemporanea, anno del Signore 2010, e che attraversa tutto il Novecento in compagnia della protagonista Ilaria e di Shimeta.
· “Il figlio prediletto” di Angela Nanetti (Neri Pozza): nella Calabria degli anni Sessanta e poi in quella degli anni Novanta, si intrecciano le storie – diverse ma molto simili – di Nunzio Lo Cascio e di sua nipote Annina, ognuno succube del proprio destino e dei pregiudizi della gente.
· “La corsara” di Sandra Petrignani (Neri Pozza): il ritratto della scrittrice Natalia Ginzburg, oltre la semplice biografia. Dalle passioni e dalla vita privata fino alla letteratura e all’intenso lavoro di scrittura.
· “Anni luce” di Andrea Pomella (ADD Editore): romanzo di formazione nonché storia di un’amicizia, quella tra il narratore e Q., a zonzo per le strade d’Europa, spettatori stravaganti del crepuscolo di un secolo.
· “Le stanze dell’addio” di Yari Selvetella (Bompiani): la storia di una donna, Giovanna, De Angelis, madre di tre figli, professione editor, che si ammala di cancro e muore. Selvetella dà voce all’addio, partendo dal sibilo incerto e sperduto del compagno della donna.