Tra internet, burocrazia e una città in crisi: così gli antiquari romani provano a sopravvivere

Sono sempre meno, ma non si rassegnano all'estinzione. Viaggio nel mondo delle gallerie di antiquariato della Capitale, con le testimonianze di alcuni dei suoi protagonisti

Francesco Cocco

Sono sempre meno, ma non si rassegnano all'estinzione. Gli antiquari di Roma provano, chi più e chi meno, a resistere e a reinventarsi. Certo, c'è chi si lamenta della trafila estenuante per consentire a un cliente straniero di portare un oggetto con sé fuori dall'Italia; chi osserva come ormai la gente preferisca case più semplici e viva sempre di più fuori; e chi nota che è sparita la clientela di politici, "anche perché quelli di oggi non hanno lo spessore di quelli di una volta".

   

Poi c'è Roma, da sempre la città dell'Antico per eccellenza, ma secondo molti in preda a una marginalizzazione economica e poco capace di gestire le proprie risorse turistiche. E infine c'è internet, croce e delizia, una "arma a doppio taglio", che apre possibilità nuove ma svela ai clienti i risultati di aste e quotazioni. Viaggio nel mondo delle gallerie di antiquariato romane, da Via del Babuino, a Via Margutta, a Via dei Coronari, con la testimonianza di alcuni dei suoi protagonisti.

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