Una passeggiata nel Rinascimento a fumetti, all'ombra di Leonardo
A 500 anni dalla morte, il genio di Da Vinci raccontato attraverso una graphic novel noir targata Bonelli. Una chiacchierata con gli autori
Copyright: © Sergio Bonelli Editore - Copertina e tavole di Antonio Lucchi
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Nella redazione della Sergio Bonelli c'è sempre grande fermento. La casa editrice milanese, in special modo negli ultimi anni, ha ampliato la sua proposta per offrire ai lettori anche graphic novel al di fuori degli ormai stranoti Tex e Dylan Dog. Se a ciò aggiungiamo anche un anniversario speciale, come quello dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, il fumetto si trasforma in arte. Leonardo. L'ombra della congiura, uscito l'11 luglio, non è un'opera che ripercorre le vicende biografiche del genio rinascimentale, bensì un avvincente noir ambientato in una delle epoche d'oro della cultura italiana.
A dar vita a Leonardo sono Giuseppe De Nardo, insegnante di storia dell'arte e sceneggiatore e Antonio Lucchi, disegnatore dal grande talento artistico. “L'input è partito da via Buonarroti”, racconta De Nardo al Foglio. “Suppongo la proposta sia stata indirizzata al sottoscritto perché già autore del fumetto Uccidete Caravaggio! uscito lo scorso anno. Non ho esitato, pur trattandosi di una sfida notevole: il rischio di cadere nell'agiografia o nello sterile didascalismo era grande. Non sapevo cosa avrei fatto, ma sapevo che non avrei scritto una biografia”. Una volta, dunque, ideato un quadro storico credibile in cui far vivere i personaggi, arriva il momento di innestare alla realtà la fantasia, per dar vita a una storia entusiasmante. “Il fumetto – continua l'autore – ha inizio a Firenze nel 1478, l'anno della Congiura dei Pazzi, alla quale il titolo si riferisce. Si chiude nel 1520, un anno dopo la morte di Leonardo, nel refettorio della Chiesa di Santa Maria delle Grazie, a Milano. In questo arco di tempo le vicende di personaggi di fantasia s'incrociano con quelle di altri realmente esistiti, quali Lorenzo il Magnifico, Ambrogio De Predis e Francesco Melzi. In mezzo c'è il Leonardo che scortica i cadaveri, lo studioso di anatomia e pioniere nella pratica dell'autopsia, lo scienziato che studia la forma di ciò che appare (l'esperienza) per comprendere che cosa c'è dietro la forma (la causa). Il Leonardo che osserva per dedurre”.
Il lavoro di De Nardo è stato “agevolato” dalla sua professione di insegnate, specializzato nella grande arte del Rinascimento. “Ma un conto è spiegare ai ragazzi di un liceo – dice – un conto è scrivere la sceneggiatura di un fumetto per la quale un artista come Leonardo diventa personaggio da far muovere e recitare, da inserire in un contesto storico attendibile”. Senza farsi intimorire dal genio, l'autore è partito dagli Scritti Letterari per elaborare il soggetto e la sceneggiatura del fumetto, raccontando una storia che avesse un suo sviluppo godibile, dalla quale emergessero il genio di Da Vinci e la grandezza della sua arte, evitando pause didascaliche che smontano il ritmo.
Dare un volto giovane a Da Vinci, che nell'immaginario collettivo ha l'aspetto del suo autoritratto del 1515, con la barba lunga e lo sguardo accigliato dei suoi sessant'anni, non è stato semplice per il disegnatore. “La storia che abbiamo raccontato nel fumetto prende piede quando Leonardo è ancora trentenne e lo segue fino a Milano e in Francia, dove vivrà i suoi ultimi giorni di vita. Se tutti noi abbiamo ben presente l'immagine iconica di un Leonardo adulto, quello che meno conosciamo è invece il suo viso di prima”, dice Lucchi al Foglio. “Dopo qualche ricerca mi sono imbattuto nel ritratto fattogli dal suo allievo Melzi e su quello che sembrerebbe essere un autoritratto, contenuto nel manoscritto Codice sul volo degli uccelli e altre materie. Queste due raffigurazioni sono state fondamentali per iniziare a trovare il mio Leonardo”.
Gli scritti di Da Vinci hanno fornito a De Nardo la chiave per comprendere la sua personalità, molto più di quanto potessero fare le biografie di Serge Bramly e Antonio Forcellino. “È dalla lettura puntigliosa dell'opera pittorica che viene fuori l'idea base da cui nasce Leonardo. L'Ombra della Congiura – spiega De Nardo – in particolare dal Cenacolo. Trovata l'idea, ne ho a sufficienza per l'elaborazione del soggetto, che sottopongo all'approvazione del mio editor Gianmaria Contro. Credo di aver scritto una storia nella quale sono proprio il genio e l'arte di Leonardo ad alimentare la trama del noir”, racconta De Nardo al Foglio. “Per intenderci, nella lunga sequenza finale del fumetto Leonardo è assente. È morto da un anno. Tuttavia, continua ad essere protagonista assoluto. Parla per lui il Cenacolo”. Dalla lettura di quel capolavoro emergono, con chiarezza, i fondamenti di una straordinaria esperienza pittorica. Nello stesso tempo, proprio in ragione di quella lettura, si sciolgono i nodi intricati della trama. “Per il Cenacolo il lavoro non è stato facile: come sappiamo il maestro tentò un approccio sperimentale che purtroppo non diede buoni frutti” ci dice Lucchi. “L'opera che è arrivata a noi è irrimediabilmente rovinata. Si è quindi reso necessario un restauro che ho realizzato digitalmente, sovrapponendo all'originale una copia molto fedele realizzata da un discepolo di Leonardo, dalla quale ho recuperato colori e dettagli”.
Elaborare graficamente la storia è stato ancora più complicato, ma il risultato finale del fumetto è molto verosimile all'epoca in cui è ambientato. “Trovare la documentazione per ambienti, costumi e volti è stata un'avventura”, spiega il disegnatore. “Ho messo a ferro e fuoco Google, ho scaricato planimetrie di Firenze, incrociando i dati odierni con le rappresentazioni dell'epoca per capirne la morfologia. Ho guardato e riguardato lo sceneggiato Rai con Philippe Leroy e ho rigiocato al videogame di Assassin's Creed con Ezio Auditore”. Le tavole di Lucchi sembrano dei dipinti. Il suo stile fa affiorare le atmosfere rinascimentali, immergendo il lettore in un'epoca dove il colore e le figure diventavano sempre più armoniose e verosimili: “La priorità era quella di far sì che i colori che andavo a stendere fossero aderenti alle opere del maestro. Ho quindi studiato i suoi dipinti e ho cercato di 'rubarne' la tavolozza di volta in volta, seguendo le atmosfere e le sensazioni che il lettore doveva sentire. Allo stesso modo, per le luci ho cercato di utilizzare la luce naturale, forzandone l'impatto dove serviva aumentare la drammaticità di una sequenza. In ultimo, ho deciso di rendere i flashback come fossero schizzi a sanguigna, in modo sia di staccare chiaramente dal piano presente, sia per cercare di restituire l'idea di un ricordo, quindi poco chiaro e preciso”.
Nel cinquecentesimo anniversario dalla sua scomparsa sono molteplici le celebrazioni in Italia per ricordare Leonardo Da Vinci e il suo estro geniale e creativo. “Tutto ciò che ha fatto, anche il disegno più minuto, l'osservazione più bislacca, l'invenzione più improbabile, è da considerarsi un tesoro inestimabile”, per De Nardo. “Non c'è assolutamente nulla da scartare o da considerare minore. Resta solo il rimpianto di ciò che è andato perduto. Purtroppo, di una cospicua parte dei suoi 'appunti' si è persa traccia. Spero che questi tesori rispuntino da qualche parte, per riempici ancora di meraviglia e darci ulteriori elementi di conoscenza di una personalità tanto complessa, con lati ancora oscuri sui quali portare luce”. Leonardo appare come un genio infallibile ma in realtà la sua vita di artista e di studioso è costellata di insuccessi. “Capolavori incompiuti o mai realizzati, altri portati a termine, ma non nel rispetto dei vincoli contrattuali – ricorda De Nardo – Affascinato dal volo degli uccelli, Leonardo elabora il progetto di una macchina per volare. Decide di collaudarla con l'aiuto del suo amico e seguace Tommaso Masini, detto Zoroastro, che accetta di lanciarsi dal Monte Cereri, presso Fiesole. Dopo aver planato per circa mille metri la macchina atterra rovinosamente. Pare che il buon Zoroastro se la sia cavata con una frattura di entrambe le gambe”. Nel fumetto questo aneddoto non c'è, ma ce ne sono tanti altri, ricavati dagli scritti dello stesso Leonardo o dalla Vita scritta dal Vasari. Leggere questa graphic novel è come fare una passeggiata affianco al genio del Rinascimento.