Ho chiuso il carteggio Cioran-Eliade (“Una segreta complicità. Lettere 1933-1983”, Adelphi) tirando un sospiro di sollievo. Nessuno dopo la mia morte pubblicherà i miei carteggi, innanzitutto perché non esistono (e poi perché non hanno alcun potenziale commerciale, chiaro). Nessuno potrà guardare dietro le mie quinte e inchiodarmi a messaggi mediocri, scritti in fretta, legati a contingenze prosaiche. Cosa che purtroppo, a causa del succitato volume, succede a Cioran, autore di titoli bellissimi fra i quali “Esercizi di ammirazione” e che però stavolta riesce difficile ammirare, anche esercitandosi molto.
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