L'arte di Simon Beck è una faticaccia
Neve fresca calpestata che si trasforma in disegni geometrici da osservare dall'alto e da lontano
L'arte è una faticaccia. Ore di camminate a seguire uno schizzo, poi è tutta una questione di bussola, di coordinate spaziali, di posti dove appoggiare il piede, o meglio una ciaspola, e dove non appoggiarlo. Il resto è una speranza: che il tempo regga, che il sole non scaldi troppo, che il vento non faccia scherzi. Perché a volte l'arte è solo tempo di un attimo, che magari può durare un po', ma mai in eterno. O così è almeno per l'artista inglese Simon Beck.
A volte le sue opere, quei suoi disegni geometrici di neve ciaspolata, sono durate settimane, più spesso giorni. Il cinque gennaio 2020 molto meno. Poche ore soltanto. “Il vento ha rimosso il disegno di ieri. Forse tre quarti dell'area che ho calpestato è già stata completamente rimossa. Ora sembra che nessuno c'abbia mai messo piede”, ha scritto sulla sua pagina Facebook.
L'arte di Simon Back è attesa del momento e del luogo giusto. È soprattutto casualità. “Ogni tanto vedo un posto e mi dico, ‘bello, mi sa che ci vado’. E ci vado”. E forse non poteva essere altrimenti, visto che per caso ha iniziato. Era il 2004 quando, per un problema ai piedi, ha dovuto smettere di fare ciò che più gli piaceva: correre. Da quel momento ha iniziato a camminare. E poi a disegnare figure sulla neve con i piedi