Libri da evitare
Virologi, confinati casalinghi e politici. L’editoria riparte su tre filoni, tutti di sconsigliabile lettura
Per l’estate, conviene frugare tra i libri che già avete in casa. L’editoria riparte su tre filoni, tutti di sconsigliabile lettura. Primo: i libri scritti in fretta e furia dai virologi. Secondo, i libri “esperienziali”: confinati casalinghi che raccontano sofferte banalità, esperti che suggeriscono banalità speculari onde superare il trauma. Terzo, i libri dei politici schierati a sinistra.
A nulla è servita la lezione del volumetto dalla vita più breve nella storia degli instant book. Parliamo di “Le sardine non esistono”, a firma Garreffa-Morotti-Santori-Trappoloni (Einaudi Stile Libero): branco di pesciolini in copertina, e sul retro il viatico di Michele Serra: “Sardine. La politica fatta con i corpi. Questa è la vera rivoluzione”. Stampato nel mese di marzo 2020: rischi di un mestiere che cerca di stanare i non lettori per allargare un po’ il mercato. I voti bisognerebbe portarli a casa con un programma o con uno slogan azzeccato (ma è più faticoso, si sa; invece un libro lo sanno scrivere tutti, e in caso arriva l’editor). Quattro cavalieri vi aspettano al varco.
Beppe Sala, in “Società per azioni” (Einaudi) presenta: “Le idee per il nuovo socialismo dell’epoca planetaria” – si nota subito la cura con cui viene evitata la parola-spauracchio “globalizzazione”. Gli azionisti saremmo noi tutti, e davvero ringraziamo per il gratificante “dalle risorse infinite” che fa sentire il lettore un supereroe. Così soddisfatto di sé e dei suoi poteri che potrebbe perfino non andare a votare, la prossima volta.
Stefano Bonaccini i voti li ha presi, contro ogni pronostico, e in libreria promette “La destra si può battere” (Piemme) corredato da un instant-book ancora più instant, gratis in e-book: “Il virus si deve battere”. Idee, anche, qui, ma per un paese migliore, fermo restando che l’Emilia-Romagna non è l’Italia. Il diario di una campagna elettorale vittoriosa e forse esportabile, per far uscire il paese dalle secche in cui si è incagliato. Aprendosi alla società, accogliendo le competenze, demolendo le liturgie. Tutto bene, se ormai questo discorso non fosse già diventato una liturgia.
Di Matteo Renzi esce oggi da Marsilio “La mossa del cavallo”, scultura di Lorenzo Bernini in copertina. Enea che fugge dalla città di Troia in fiamme, portando sulle spalle il vecchio padre Anchise (curiosa scelta per chi voleva rottamare la vecchia sinistra, e ancora non glielo perdonano). Dal mosaico di anticipazioni – a Repubblica l’economia, a Avvenire la scuola, alla Stampa la competenza, al Corriere dello Sport il patto tra generazioni, con una parola di commosso ricordo a Kobe Bryant – ricaviamo che il Covid-19 ha comportato qualche riscrittura in corsa (se non altro per stare alla pari con Stefano Bonaccini).
Carlo Calenda insiste con i titoli cinematografici. A luglio uscirà da Feltrinelli “I mostri”, magico manuale harrypotteriano per “uscire dal labirinto che abbiamo costruito”. Sono passati solo due anni dal più avventuroso “Orizzonti selvaggi”, e già servono altre lezioni. Sempre che all’elettore non scappi la pazienza.