Perché in Spagna ci sono così tanti restauri disastrosi
C'è un nuovo caso "Ecce Homo": l'Immacolata Concezione dipinta dall'artista barocco Bartolomé Esteban Murillo è stata distrutta da un restauro fatto senza le necessarie competenze. Una questione di leggi
Nel 2012 una pensionata e restauratrice dilettante, benché munita di buone intenzioni, aveva manomesso e distrutto un affresco secolare di Cristo nella chiesa spagnola di Borja. Da allora il dipinto è stato soprannominato ironicamente Ecce Mono (“Ecco la scimmia”, in spagnolo) e – per una sorta di buon karma – ha fatto aumentare i flussi turistici (ed economici) per il piccolo villaggio di Borja. Sei anni dopo una scultura del XVI secolo di San Giorgio, che si trovava in una chiesa della Navarra, è stato ridipinto à la “playmobil”, stravolgendone le fattezze. Anche in quel caso i responsabili della chiesa avevano ingaggiato un laboratorio di arti e mestieri, lavoratori inadatti per eseguire il restauro di un'opera d'arte di epoca gotica. Da Salamanca ad Almerìa, ci sono stati poi altri interventi di restauro finiti molto male: li avevamo raccontati qui.
Il discutibile restauro di una scultura in legno di San Giorgio risalente al XVI secolo nella Chiesa di San Michele nella città di Estella
L'opera di Elia Garcia Martinez (1858 - 1934), 'Ecce Homo', nella piccola città di Borja. Prima e dopo il restauro di Cecilia Giménez
Il lavoro svolto sul Castello di Matrera, a Villamartín (Cádiz), è stato duramente criticato dagli esperti. Costruito nel IX secolo, il castello è un bene di interesse culturale. "Il paesaggio e gli aspetti storici del sito sono stati pervertiti", afferma Carlos Morenés, vicepresidente di Hispania Nostra, un'organizzazione senza scopo di lucro che lavora per difendere il patrimonio naturale e culturale della Spagna.
Prima e dopo il restauro di una scultura del 17mo secolo dell'arcangelo Michele all'interno della chiesa di Peñaranda de Bracamonte
Cristo romanico di Navarra
Chiesa di Madrigueras, Albacete
Chiesa e convento di Las Puras, Almería
Chiesa parrocchiale Nuestra señora de la Misericordia, a El Cabaco (Salamanca)
Oggi è il turno di un collezionista d'arte di Valencia che ha pagato 1.200 euro per fare ripulire una Immacolata Concezione da un restauratore di mobili. Il dipinto dell'artista barocco Bartolomé Esteban Murillo, di sua proprietà, ne è uscito completamente sfigurato. Nonostante due tentativi di recupero, l'immagine della Vergine è irriconoscibile.
Lo de la restauración de la inmaculada, es que no tengo palabras pic.twitter.com/Chqs4Tygyg
— Sandra (@_chicacocodrilo) June 20, 2020
Perché la Spagna ha un tasso così alto di restauri che finiscono in modo disastroso? María Borja, coordinatrice della Asociación Profesional de Conservadores Restauradores de España (Associazione Professionale di Conservatori e Restauratori di Spagna, Acre), ha spiegato ai media iberici che la causa è la mancanza di una regolamentazione della professione. Casi simili, dice, sono “disgraziatamente molto più frequenti di quanto si pensi. Conosciamo solo i casi denunciati attraverso la stampa o i social network, ma ci sono molte situazioni dove sulle opere sono intervenute persone prive di formazione. Le opere subiscono questi interventi non professionali che possono provocare modifiche irreversibili”. In Spagna non ci sono obblighi di legge che impongano ai proprietari di rivolgersi a professionisti formati nel settore per restaurare le opere. “Questa carenza legislativa”, dice Borja, “porta a interventi disastrosi di cui veniamo di tanto in tanto a conoscenza, e questo fa scattare un serio allarme quando si tratta di sculture romaniche o immagini rinascimentali di grande valore”.
Universalismo individualistico