Non sarebbe male aggiornare la “Carte de Tendre”. Potrebbero applicarsi, stabilendo e battezzando le tappe che conducono da “Nuova amicizia” a relazioni più gustose. Magari evitando il tormentoso Mare della Passione
L’abbiamo pensato ogni volta che è capitata sotto gli occhi. L’ultima, leggendo Collezione di sabbia di Italo Calvino: una raccolta di articoli scritti da Parigi negli anni Ottanta per i giornali italiani, sulle più stravaganti mostre che gli capitava di visitare. In apertura, appunto, una collezione di sabbie provenienti da ogni dove: chiare, scure, grigie, beige, a sassetti o quasi impalpabili. C’erano le figure di cera (e l’orribile effetto che fanno, peggio ancora quando sono anatomiche), un linguaggio fatto con i nodi, e le mappe. Sempre un grandissimo spasso, da quando gli antichi per designare le lande inesplorate scrivevano “hic sunt leones” (animali feroci, qui – e magari qualche drago sputafuoco).
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