Fumetti da portare in vacanza

Stefano Priarone

Consigli per letture fumettose nell’estate del Coronavirus

Quest’estate, causa pandemia, si resta in Italia. Ed è bello leggere in spiaggia, all’ombra di un pino in montagna, ai bordi di una piscina o, alla peggio, in coda in autostrada in Liguria. Ecco alcuni consigli di lettura per fumettofili, sulla base delle loro preferenze.

 

Per i fan del fumetto colto d’antan

Buzzelliade di Guido Buzzelli (Coconino Press)

 

  

Chi è l’autore della prima graphic novel? Anche se il termine è nato negli Stati Uniti secondo molti studiosi i due primi veri “romanzi a fumetti” sono stati italiani: “Una ballata del mare salato” di Hugo Pratt, con la prima  apparizione di Corto Maltese ma nato come storia a sé, e  “La rivolta dei racchi” di Guido Buzzelli (1927-1992), entrambi usciti nel 1967. Il disegnatore romano è uno dei massimi fumettisti italiani: per anni ingiustamente trascurato, viene ripubblicato da Coconino in una serie di volumi. In questo viene ristampato il Buzzelli erotico, le storie e illustrazioni per il settimanale erotico Menelik degli anni Settanta e, negli anni Ottanta, per il mercato francese e per le riviste nostrane Playmen e Glamour. Buzzelli era anche un pittore, ma non un pittore prestato al fumetto, un pittore che amava il fumetto e lo voleva portare a nuovi traguardi.

 

Per i fan del fumetto colto contemporaneo

Rusty Brown (Coconino Press)

 

 

In quel 1967 di “La rivolta dei racchi” nasce a Omaha, Nebraska Chris Ware che con “Rusty Brown” crea un altro capolavoro come il precedente “Jimmy  Corrigan” (sempre edito da Coconino). Il volume è incentrato su un vecchio nerd (Rusty Brown, appunto), un ormai cinquantenne collezionista di action figures (in primis di Supergirl) che si rifiuta di crescere. Ma, pur se interessante, come in “Jimmy  Corrigan” la storia conta relativamente. Ware, più che un fumettista tout court, è un designer di fumetti. Pesca dalla tradizione delle strisce degli anni Venti e Trenta, dall’art design e dall’immaginario popolare statunitense e costruisce anche stavolta un’opera totale, nella quale ogni singolo elemento (dalla prima alla quarta di copertina) è importante e deve essere letto. Come Buzzelli, Ware apre nuove frontiere al medium.

  

Per i bonelliani

A sud di Nogales” e “Il passato di Carson” (Sergio Bonelli Editore)

 

 

In passato era forte la distinzione fra “fumetto popolare” e “fumetto d’autore”, e in parte è rimasta: c’è chi preferisce usare il termine “graphic novel” e non “fumetto” (la graphic novel, in realtà, non è altro che un libro a fumetti). Ma tutto dipende dal valore degli autori, spesso per nulla inferiori nel cosiddetto “fumetto popolare”. Fra l’altro, il primo speciale di Tex, uscito nel 1988, è stato disegnato proprio da Guido Buzzelli. “A sud di Nogales” esce in prima edizione nel 1977 come riempitivo, bisogna chiudere il numero 199 di Tex visto che il 200 sarà, come è consuetudine per i numeri “centenari” della casa editrice Bonelli, autoconclusivo e a colori. Ma gli autori sono Giovanni Luigi Bonelli (testi), co-creatore del personaggio con il disegnatore Aurelio Galleppini, e Giovanni Ticci (disegni), forse il suo disegnatore più iconico, e realizzano un’appassionante storia breve che vede Tex e i suoi pards (compagni d’avventura) in Messico (a sud di Nogales, appunto), alle prese con una banda di trafficanti di whisky.

 

Un classico moderno di Tex (risale al 1994), all’epoca uscito in tre albi e adesso raccolto in volume, è invece “Il passato di Carson”, scritto dall’attuale curatore della serie, Mauro Boselli (i disegni sono di Carlo Marcello) e incentrato sullo storico pard del ranger.

  

Per gli appassionati di supereroi

Marvel 80 meravigliosi anni” e “La storia dell’universo Marvel” (Panini Comics).

 

 

Stan Lee chiamava i fan più accesi della Marvel True Believers. Per i “veri credenti” sono usciti due volumi sulla storia della casa editrice di Spider-Man, X-Men, Avengers e del suo universo. Se l’Universo Marvel così come lo conosciamo nasce nel 1961 con i Fantastici Quattro, creati da Stan Lee e Jack Kirby, la casa editrice è stata fondata nel 1939. Lee, classe 1922, vi lavora sin da adolescente visto che l’editore, Martin Goodman, è uno zio acquisito. Il primo volume, a cura di Fabio Licari e Marco Rizzo, ne racconta la storia editoriale, il secondo, scritto da uno sceneggiatore nerd come Mark Waid e disegnato da Javier Rodriguez, cerca di unificare decenni di storie (fra alieni invasori, deità cosmiche, mutanti e organizzazioni segrete) in una narrazione coerente, opera difficile ma non impossibile perché sin da subito le varie serie sono state collegate da una continuity narrativa, poi trasposta al cinema nell’ultimo decennio.

  

Per tutti

Andrà tutto bene di Leo Ortolani (Feltrinelli Comics)

 

  

Ormai da anni Leo Ortolani non più soltanto il creatore del comico (ma anche profondo) supereroe Rat-Man, ma, probabilmente, il fumettista attuale che sa meglio raccontare il nostro paese. Quando a marzo l’Italia (prima il nord, compresa la Parma di Ortolani, poi il resto) diventa zona rossa causa Coronavirus per i fumettisti poco cambia, Ortolani già prima usciva quasi soltanto per andare nel suo studio (o così dice). Però ha colto l’occasione per raccontare i due mesi di lockdown in una sessantina di strisce, una al giorno, pubblicate sui social e raccolte in questo volume. La convivenza con le sue scatenate figlie adolescenti, il virologo Roberto Burioni che diventa una superstar, le code al supermercato dove chi arriva tardi trova solamente le penne lisce, chi per poter uscire di casa si improvvisa runner anche se non corre da decenni, i dialoghi dell’autore con il Covid-19. Pubblico e privato si intrecciano in un volume divertente e al tempo stesso profondo, una commedia all’italiana a fumetti degli anni Venti del secondo millennio.

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