Quando la romanticizzazione della quarantena non funziona. Madre e figlio hanno deciso di evadere. Sono andati nei parchi, al mare, sulla spiaggia. I poliziotti li hanno sempre fermati. E hanno sempre capito
La romanticizzazione della quarantena è un privilegio di classe, ha scritto qualcuno su un muro in Spagna. Il coronavirus è democratico, il lockdown no. Stare a casa è diverso se abiti in una villa enorme con parco oppure se vivi con altri sei in un appartamento di periferia circondato da cemento e asfalto. Ma è anche un privilegio di un altro tipo. Paola Banovaz e suo figlio lo sanno e hanno deciso di evadere. Evadere dai 200 metri consentiti per “irrompere in parchi e boschi cittadini e poi la grande fuga: la spiaggia. Quasi un’ora di macchina per raggiungere chilometri di litorale deserto, la sabbia con le sole nostre impronte, il sole caldissimo”.
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