E insomma è morto Franco Maria Ricci, anzi FMR, come il brand della sua creatura più fortunata e leggendaria, la rivista più chic del mondo, che riporta a tempi gloriosi in cui quei manufatti cartacei che un tempo si vendevano in edicola erano addirittura status symbol. Si andò a trovarlo, cinque anni fa, per IL: a Fontanellato, nella sua ultima creazione, un labirinto molto inglese e un po’ incongruo nel mezzo della grassa pianura padana. Tra memorie gonzaghesche e manieristiche e paesaggi emiliani struggenti (Ghirri, D’Arzo, Tondelli, Parmigianino), e stradone dritte nel nulla, concessionari d’auto usate, lunghi filari di pioppi che portano a casali come sospesi sulla loro ombra, grandi boschi di bambù, il Labirinto, maiuscolo, si offrì come un grande cottage inglese in mattoni a vista, con anche la sua grondaia tipo Downton Abbey: una specie di sogno neoclassico, sogno o incubo concepito da un John Soames, dentro il consueto décor franco-maria-ricciano, colonne doriche ioniche e corinzie e finto bugnato e finto marmo (un Mongiardino alleggerito nelle cotture, un “ricordo di Mongiardino”, light).
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