La salma di Jean-Paul Marat entrava e usciva dall’apoteosi, a seconda dei tempi tra Bonaparte e la Rivoluzione, fino a quando non fu dispersa. Ora tocca a Rimbaud e Verlaine, amici e amanti, che oggi riderebbero della loro destinazione
Per due superchiacchierati, per Arthur Rimbaud e per Paul Verlaine, potrebbero aprirsi le porte del Panthéon, il “sacrario” in cui sono venerati i corpi e le reliquie dei grandi di Francia. La petizione che chiede di trasferire i resti dei due poeti nel più storico mausoleo gallico è firmata da hommes des lettres e savants. Si vorrebbero traslare i resti di Arthur Rimbaud, riesumati dalla tomba nel cimitero di Charleville-Mézières, assieme a quelli di Paul Verlaine, tratti dal sepolcro di Batignolles, al Panthéon, proprio in quella specie di giostra funebre delle glorie francesi perché i due poeti “sono anche simboli della diversità, e hanno dovuto sopportare l’omofobia tipica della loro epoca”. La petizione prosegue: “Sarebbe un atto di giustizia farli entrare oggi al Panthéon, accanto ad altri grandi figure letterarie come Voltaire, Rousseau, Dumas, Hugo, Malraux”. Alla prospettiva di una tal consacration, dall’empireo poetico qualche attento, prima d’ogni commento, deve aver già inteso una fragorosa risata: proprio quella di Rimbaud e di Verlaine. Se la proposta – i due sublimi scapestrati sistemati in quel sinistro luogo imbarcati in un equipaggio di sontuosi – non suscitasse curiosità, la si potrebbe appunto intendere tipo una clamorosa boutade, somigliante a un coup di teatro da vaudeville. E però, drammaticamente, anche un modo di mettere in pericolo i loro resti. Per una curiosa “tradizione” governante l’ambiente che santifica i glorificati, il Panthéon è anche uno strepitoso andirivieni di salme di “grandi”: prima ammessi alla gloria e all’immortalità e poi, a spirar di vento avverso, sfrattati. Appunto: e se poi glorificati alla inumazione magna, nel tempo, qualcuno, qualche codino, rievocando la vicenda vitale Rimbaud e Verlaine s’impuntasse a volerli far sloggiare per palese immoralità?
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