Una calda giornata nel sud degli Stati Uniti. Un uomo si siede per fare colazione, prende il coltello con la sua mano rossa e squadrata e se lo porta alla bocca; poi con espressione di assoluto sbigottimento abbassa di colpo la mano che sfiora il bordo del piatto e lo ribalta a terra. Quell’uomo tozzo dagli occhi argentati muore, così: all’improvviso, senza neanche cambiare posizione o accasciarsi sul pavimento. Il nipote di quattordici anni rimane lì al tavolo, finisce la colazione in una sorta di tetro imbarazzo; poi, invece di seppellirlo, va a ubriacarsi, perché è troppo giovane, troppo fragile nel corpo e nello spirito per trascinare il prozio fino alla cassa di legno che lui aveva costruito per l’inevitabile evento finale della sua esistenza. Il ragazzo ricorda che lo zio alla sua bara ci aveva lavorato per molto tempo; aveva inciso sul coperchio MASON TARWATER, CON DIO e una volta ci si era infilato dentro per provarla, per assicurarsi che fosse davvero della sua misura. Era rimasto sdraiato per un po’, completamente invisibile, tranne per il ventre che sporgeva dal bordo “come una pagnotta troppo lievitata”.
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