Nel suo ultimo libro, lo scrittore parla dei quattro mesi passati in un ospedale psichiatrico per una grave depressione, di cui non specifica la causa. Intanto l'ex moglie lo accusa di non aver tenuto fede all'accordo di divorzio e di aver mentito
Risse sulla vita come materiale narrativo se ne conoscono. Karl Ove Knausgård è in guerra con mezzo parentado, e la consorte depressa, per le 3.500 pagine di “La mia battaglia”. Si spera che in futuro lavori a un progetto meno ambizioso e ombelicale, sappiamo già tutto dei cereali per la colazione e pure le merende dei figli innocenti che protesteranno da grandi. Claire Bloom, l’attrice inglese sposata per decenni con Philip Roth, dopo aver letto “Inganno” – protagonisti un certo Philip e una lamentosa signora inglese che sempre fa il confronto con le donne più giovani, mentre lui se le ripassa sul pavimento dello studio – risponde a tono con il proprio memoir. Intitolato “Leaving the Doll House” – via dalla casa delle bambole: è sempre la Nora di Ibsen che torna in mente, anche alle attrici diventate famose recitando accanto a Chaplin in “Luci della ribalta”.
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