Entro in sala che è già buia, poche teste sporgono dalle poltrone perché è lo spettacolo più tardo del venerdì. Sono venuta a vedere “Le sorelle Macaluso” di Emma Dante presentato a Venezia 77. Il mio ultimo ricordo legato alla regista è l’Eracle messo in scena a Siracusa nel 2018 con un eroe inaspettatamente femmina. Adesso torna al cinema parlando ancora di donne con la storia di cinque sorelle. E’ l’adattamento cinematografico di una pièce teatrale e mi siedo davanti allo schermo come di fronte a un palcoscenico. Il racconto stesso è suddiviso in tre atti che corrispondono alle tre età delle ragazze. Che crescono, cambiano, costruiscono equilibri e affrontano – insieme, sempre, anche quando non si capiscono, non si riconoscono – ogni sventura, gioia e dolore. Cioè la vita intera. Le une per le altre sono più che sorelle di sangue. Sono anche amiche, madri, compagne. Insieme danzano e cadono, attraversano il tempo, i rimpianti, il lutto, l’amore e descrivono una liturgia che ogni donna conosce: quel passaggio tra nascere femmina e diventare donna di cui parla Sofia Bignamini nel saggio appena uscito per Solferino con il titolo “Quando nasce una donna”. Il sottotitolo recita “Come crescono le ragazze diventando se stesse”.
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