Sei storie di sei vittime del nazifascismo. Giovedì 22 ottobre, alle 20.30, la vita della lirica Frida Misul, livornese, sopravvissuta all’Olocausto
“Bisogna inciampare nella memoria per non dimenticare”. Così Annalena Benini, storica firma del Foglio, racconta la nuova docu-serie storica “Pietre d’inciampo” in onda su Rai Storia, di cui è scrittrice e conduttrice. Sei episodi per sei storie diverse, quelle di altrettante vittime del nazifascismo, a ognuna delle quali è dedicata una delle 1300 pietre d’inciampo sparse in tutta Italia. Quei sampietrini d’ottone, nati da un’idea dell’artista tedesco Gunter Demnig, che sono testimonianza tangibile di ciò che è stato e non dovrà più essere. Giovedì 22 ottobre, alle 20.30, sarà la volta di Frida Misul, cantante lirica livornese di origine ebraica, la cui vita è incisa su una roccia posta in via Chiarini 2, a Livorno, nei pressi della sinagoga, dove un tempo c’erano le case abitate dagli ebrei.
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