Certo c’è la stanza d’hotel, deserta, che fa impressione, ma è difficile vederla, perché è l’hotel stesso ad essere sbarrato. E ci sono i racconti: c’è l’antico cliente che l’estate si è presentato al glorioso antico albergo di Positano, normalmente da prenotare con un anno di anticipo, e lì, accolto quasi con le lacrime agli occhi dal personale sperso e sfaccendato, dice, “cenavo quasi sempre in camera, ma poi ogni tanto scendevo, mi pareva brutto per loro”. E ci sono i 500 hotel che solo a Roma non hanno mai più aperto (quasi la metà del totale). Insomma è l’olocausto del posto letto, 120 mila letti vuoti nella capitale, orfani dei turisti americani e russi e cinesi, è lì davanti a tutti. E i motel? Chi pensa ai motel, simbolo di solitudine e di clandestinità e piacere? Ci si andrà lo stesso? Con stanze sanificate? E magari confusioni pruriginose tra gel disinfettante e altri tipi di gel, come si legge in qualche cronaca recente?
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